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Una delle usanze classiche che si verificano nel corso dell’estate è la variazione qualitativa dei palinsesti televisivi verso il basso. Indagini demoscopiche, studi approfonditi, statistiche, riunioni durante i pranzi di lavoro dei vertici delle maggiori reti televisive hanno portato alla conclusione che nel corso dei mesi caratterizzati dal caldo è meglio mettere in onda repliche di programmi già di per se inguardabili oppure novità che di nuovo hanno in comune un livello di qualità mediocre.

Il dio pubblicità regola la messa in onda dei programmi di grido. Per fortuna guardo raramente la tv di stato e le reti Mediaset. La cosa per tanto mi lascia abbastanza indifferente. Non avverto la mancanza di quel genere di programmazione….semplicemente perché non la guardo! Sono invece quello che può essere definito un “divoratore di telefilm”…americani aggiungo io. Ovviamente non tutti i telefilm, diciamo quelli polizieschi in genere e le serie che vengono prodotte con elevati contenuti di mistero, avventura, drammaticità, azione e anche comicità. Odio tutto ciò che è italiano, inorridisco alle serie del nord Europa in genere, amo follemente gli sceneggiatori statunitensi che costruiscono trame intricate ed avvincenti con dialoghi incredibili. Quando 3 anni fa ci fu lo sciopero di questi ultimi tutte le serie vennero praticamente interrotte e per poco ci fu una sommossa popolare affinché le loro rivendicazioni venissero accettate. Cosa che avvenne in seguito. E poi c’è quel recitare che m’incanta, anche i bambini sembrano usciti dagli actors studio di Los Angeles o New York. Niente veline, niente personaggi glamour che fanno bella figura in riviste da spiaggia ma solo veri attori che stanno nella parte, che non sbagliano una battuta, che non rovinano una scena.

Certo, da quando nel 2010 è finito “LOST” niente è stato più come prima. Quella serie è stato il punto più alto che una serie tv abbia toccato. L’ho rivista almeno 3 o 4 volte e l’ultima stagione addirittura in lingua originale. LOST ha lasciato un grande vuoto, incolmabile direi, perché adesso qualsiasi cosa vedo non riesce a farmi appassionare come successe all’epoca con la stessa. Purtroppo il confronto è impari e a volte questo modo di pormi rende più difficile valutarela nuova serie per quello che realmente è. Rammento come aspettavo febbrilmente il lunedì per vedere il nuovo episodio. LOST mi manca molto, era difficile, pieno di sottotrame, di dettagli apparentemente insignificanti che invece erano la chiave per capire altre cose. Era la serie per antonomasia. Ci sono però alcuni tentativi ben riusciti di partorire dei serial che hanno il pregio della linearità, che non palesano buchi di sceneggiatura come succede in altri casi e che allietano le serate in cui decidi di rimanere rintanato in casa con trame razionali e sviluppi inattesi e sorprendenti. Poi esistono le serie a stagione, tutti i CSI, NCIS, Criminal Mind, i legal (che amo troppo) movie, i polizieschi che miscelano il giallo, l’azione e elevate dosi di comicità che sono lo stesso tra i preferiti. Penso a Castle, Bones e lo stesso NCIS. E Dott. House!!!! Da quando esiste My Sky posso anche registrare tutto e poi guardarlo tranquillamente in altri orari. Insomma decine di serie, molte delle quali sono ai più sconosciute, che hanno la funzione di tenermi compagnia nelle lunghe e solitarie notti d’estate.

Ieri notte di rientro da una serata movimentata non riuscendo a prendere sonno, maledetto quel Ginsen alle 2.00, ho deciso di vedere un episodio di una delle mie serie preferite: “Castle”. Qui il giallo come ho già detto si mescola alla commedia e gli attori sono simpatici, brillanti oltre che di bella presenza. L’episodio nella sua drammaticità, uno dei protagonisti era sopra una bomba con un timer, era incentrato interamente nel rapporto d’amore tra i due personaggi della serie. Era un lungo flashback nel quale venivano riportati a galla tutti i momenti più curiosi, più ricchi di tensione, più carichi di adrenalina dei cinque anni della serie. Ti affezioni ai personaggi, alle loro storie, agli sviluppi che hanno i rapporti tra di loro….e alla fine ti senti un po’ come il collante che li tiene uniti. In fondo ti immedesimi in loro e il loro destino sembra scritto dalla tua fantasia perché una delle qualità dello sceneggiatore è di tracciare per loro, senza scorciatoie, la strada che vorresti fargli percorre tu. Il finale è emozionante e coinvolgente, di quelli che mi vergogno a descrivere perché ogni volta non riesco a trattenere le lacrime….a volte penso, per fortuna che oltre a me stesso non legge nessun altro quello che riporto in questo blog altrimenti mi dovrei nascondere sotto 3 metri di terra…

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