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La prima impressione che mi pare di aver avuto della settimana appena trascorsa è che un po’ di luce è venuta fuori. Dopo Dusseldorf a fine aprile è la prima volta che riesco a portare a termine quello che mi ero prefisso senza saltare niente, senza variazioni dell’ultim’ora determinate più dall’umore che non dallo stato fisico del momento.

Ma una rondine non fa primavera e un pinguino non fa l’inverno, piuttosto è probabile che ci sia un circo nelle vicinanze. Quindi non mi crogiolo più di tanto. Ma il podista solitario ha necessità di motivazioni indotte e di auto motivarsi di suo per trovare stimoli nuovi per future sfide e quando non sono i tempi insindacabili di un crono a riuscire a farlo ci pensa una settimana come questa, dove la costanza e l’impegno per una volta prevalgono sulla qualità.

Il giorno dopo la salita al Monte Ortobene sono solito ridare un po’ di scioltezza alle gambe. Mi piace, invece del monotono fondo lento seguito da una decina di allunghi da 100 metri, svolgere una breve seduta di scarico in leggera progressione. Ma che dico leggera…leggerissima. Partire da un ritmo intorno ai 5’10’’ fino a 4’30’’/4’40’’ e le gambe hanno di bello che non avvertono fatica. Il martedì e a sole 48h di distanza l’uno dall’altro, causa Ora in Pista del Sabato, il mio primo fartlek estivo. Dopo le salite brevi e le uscite verso la cima del nostro amato Monte delle precedenti settimane ecco finalmente un lavoro stimolante oserei affermare avvincente se non si trattasse di allenamento. Il fartlek, oramai lo sanno anche gli alberi della pineta, è un esercizio di variazioni di ritmo a piacere su un terreno vario, in un ambiente naturale ricco di saliscendi e cambi di direzione. Io dal canto mio ho scelto quello che è il percorso gara del Cross Ugolio che viene affrontato dalle categorie giovanili e dalle donne. Sono circa 930 metri abbastanza impegnativi. Il martedì l’ho svolto con l’amico Riccardo. Riccardo ha soli 23 anni, lo seguo da due ed ha enormi potenzialità. Ha un cuore e una testa però molto più mature di quello che l’età anagrafica non dice. Un piacevole compagno di corsa e anche di tormenti.

Dieci variazioni da un minuto ad un ritmo gara ipotetico sui 3000 metri seguiti da un minuto di recupero ad un ritmo di fondo medio. Ho tenuto Rick per l’intera durata della prova, venti minuti totali, convinto di una prestazione in crescita, invece Rick compassionevole con non mai probabilmente non ha voluto abbandonarmi ad una corsa solitaria. Di questo mi sono reso conto solo giovedì quando nel secondo fartlek, insieme ad Armando e Giuseppe, è volato via dopo poche variazioni in compagnia di Furia. Ci si è ritrovati al termine del 24imo minuto. Le prime volte che mi cimento in questo allenamento considerato il breve minutaggio della prova sono solito farlo seguire da alcuni km brillanti in piano. Il sabato ho disputato un onorevole “Ora in Pista” e dopo verifica attenta dei risultati mi scopro Vincente come squadra, anche se il premio oramai era già stato digerito dagli usurpatori,in mezzo un altro leggero progressivo di 45’ terminato ad un ritmo di fondo medio e due sedute rigeneranti. In totale corsa sette giorni su sette come ai bei vecchi tempi…

Leggendo i quotidiani pare sia in arrivo Caronte, il traghettatore, ho già caldo solo a sentire il suo nome….ma si può correre lo stesso, ritmi più compassati, bere acqua ad ettolitri, mi aspetta un’altra settimana di potenziamento muscolare..

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