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La settimana scorsa una domanda ha fatto il giro del pianeta, ben 40.000 km, e tra un Esopo ed un Fedro si è poi fermata nel punto da cui era partita: San Salvatore Monferrato(provincia Alessandria)! Fausto si chiedeva se non stessi enfatizzando troppo la mia opaca performance alla Nuoro – Monte Ortobene e chiudeva con una sorta di ben augurio per un pronto riscatto!

Ed effettivamente aveva ragione lui, devo dargliene atto. Con la fine di Agosto e la prima domenica di Settembre parte della nebbia che il mio veliero ha incontrato nel suo avventuroso viaggio si è diradata e un po’ di sole ha fatto capolino qui e là. Il porto è ancora molto distante ma i marosi sembrano dare tregua. Innanzitutto devo dare rilievo al chilometraggio percorso, ben 104 km cioè quasi 15 km al giorno che per un maratoneta dovrebbero essere una buona abitudine. E poi il lavoro specifico del mercoledì corso in una serata davvero perfetta sia per l’assenza di vento, sia per la temperatura ideale e sia per la sensazione di stabile tenuta avuta durante tutto l’allenamento. Un'altra seduta di ripetute da 1000 per un totale di 16 km con gli stessi ritmi tenuti in quello da 14 km ma con in più la fresca sensazione di avere ancora molta benzina in corpo. E in fondo questi lavori svolti in pista, oltre ad insegnarti il rispetto del ritmo che in maratona è dote imprescindibile per non saltare, allenano non solo la testa a sopportare la fatica e la durezza del giro da 400 metri da ripetere oltre 40 volte, ma devono anche chiudersi con la convinzione che si poteva andare oltre senza scadere nella prestazione. Per fortuna che Armando mi ha tenuto compagnia e tutto è stato più semplice.

Il lunedì ed il venerdì invece due progressivi soft di 15 km partendo da ritmi lenti fino a 4’20 circa preceduti o seguiti sempre da sedute rigeneranti di lenti costruttivi fino alla domenica mattina dove ad aspettarci c’erano i 30 km di lungo. Il lungo è sempre l’allenamento che spaventa per antonomasia…perché è….come dire…non trovo la parola giusta…è lungo!!!! Devi stare sulle gambe tanto, non meno di 2h/2h30 a seconda dei km da percorrere e soprattutto ti porta a sollecitazioni di tipo organico, oltre che muscolare, a cui nessun’altro allenamento riesce a sottoporti. E’ però l’allenamento per eccellenza che allena l’organismo a consumare energia dai grassi e quindi non puoi farne a meno. Questi 30 km sono andati davvero bene. Sveglia 4.30 e ritrovo ore 5.30 fronte pineta. Il mio team è al completo e c’è anche un po’ di quello di mio fratello, compreso lui. Ma il confronto è impari!!! E’ buio pesto a quest’ora la gente sana di mente riposa. Ci aspettano circa 30 km da percorrere in macchina dove è fissata la partenza in quel di Loculi. Temperatura di 16 gradi circa perfetta, tenebre e silenzio, assenza completa di vento…il vero odiato villain dei lunghi del maratoneta! Perfetto. Da subito mi accorgo che le gambe girano bene, ma nei lunghi l’inizio non ha grande rilevanza. Il percorso fino all’ 11imo è uguale al precedente lungo di 26km e i ritmi sono all’incirca gli stessi 4’30’’ a km. Qui però inseriamo la variante rafforzativa motivazionale. Invece di svoltare a sinistra sul falso piano prendiamo la direzione di destra lungo la vecchia Nuoro – Siniscola dove ad aspettarci ci sono 4 km di salita a tratti anche impegnativa. Poi si gira e si ritorna verso la zona partenza in una continua ma non eccessiva progressione passando a 4’20, 4’10, 4’05 e chiudendo poco sotto i 4’ in ottime condizioni. Lo score segnala 2h12’ e seconda parte più veloce di circa 9 minuti. Partire così presto ha agevolato la corsa, il bel fresco e soprattutto il sole spuntato solo dopo il 18imo km con una gradevole intensità ci ha anche permesso di non dover utilizzare grandi scorte d’acqua. A volte un piccolo sacrificio, come il doversi alzare molto presto, ricompensa il lavoro da svolgere evitandoti penose afflizioni.

Al termine tutti i dieci presenti hanno chiuso bene la propria fatica. Anche i membri infiltrati del Wolfbustateam erano molto soddisfatti…soprattutto dell’ananas offerto dall’unico coach che vizia i propri accoliti!!! Quindi alla fine la domanda rimane sempre la stessa: “ho enfatizzato troppo la Nuoro – Monte Ortobene?”. Non saprei dirti Fausto. Sono soddisfatto di questa settimana e di come mi sono sentito durante tutto l’arco dei sette giorni ma quando preparo una maratona ne cerco l’essenza e la profondità e ad oggi sono ancora lontano da averle trovate. Sarebbe più facile scrivere che una rondine non fa primavera e quindi chiuderei il discorso con questa ovvietà. Ma ognuno sente cose che altri non possono sentire, e vede cose che altri non riescono a vedere e siccome credo di conoscermi abbastanza bene sento che questo veliero non incontrerà né burrasca né tempeste né bonaccia……ma nemmeno quel vento sferzante che gonfia le vele….

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