Questo sito web utilizza cookie tecnici necessari per il corretto funzionamento delle pagine; NON sono utilizzati cookie di profilazione finalizzati all'invio di messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall'utente nell'ambito della navigazione in Rete. Il sito web consente l'invio di cookie di terze parti (tramite i social network). Accedi all'informativa estesa, per leggere le informazioni sull'uso dei cookie e su come scegliere quale cookie autorizzare. Cliccando sul tasto "Va bene, ho capito!" o proseguendo nella navigazione, si acconsente all'uso dei cookie. Diversamente è possibile leggere l'informativa estesa.

Typography

Ce l’avete presente l’ultimo fine settimana di agosto? Quello per intenderci che Autostrade Italiane ogni anno segnala come da “Bollino Rosso” per via dell’intenso traffico che andrà a verificarsi, visto il rientro dalla ferie degli italiani, con i soliti problemi di congestionamento stradale?

Ecco, se dovessi fare una sorta di comparazione con la settimana di allenamenti appena trascorsa utilizzerei questa similitudine. Già domenica riflettevo sui lavori che mi aspettavano ed ero conscio del fatto che trascorsa questa settimana poi il resto sarebbe stata tutta…. .discesa… mmmh…pianura…mmmh…falsopiano….si, forse un falso piano con alcuni strappi in salita di tanto in tanto. Comunque consideravo il passaggio di questi sette giorni cruciale per il buon esito della maratona, sempre senza eccessive ambizioni, in virtù di alcuni lavori davvero impegnativi che alla resa dei conti ho superato con una certa brillantezza. Insomma è come se mi fossi messo “FaBello” lucida nuovo lucida bello!!!

Guardando il meteo nei vari siti internet si prospettavano enormi sforzi per meglio incastrare l’allenamento in un momento della giornata in cui non piovesse abbondantemente. Invece a dispetto dei modelli matematici dei colonnelli dell’aeronautica qui a Nuoro praticamente non è quasi piovuto però si sono alzate le temperature e soprattutto, altro grande nemico del podista, l’umidità! Si proprio quella che t’ingolfa le gambe, che te le appesantisce prima ancora di aver iniziato a fare qualcosa. La prima giornata clou della settimana era il giovedì, anche se già martedì avevo avute buone sensazioni nel progressivo di 15 km, nella quale ad aspettarmi dopo il canonico riscaldamento c’erano 30 ripetute da 400 metri con recupero di 100 metri camminando in un minuto. I ritmi che avevo programmato dopo aver sentito il mio coach, che nella fattispecie è la stessa persona che doveva correrli cioè me stesso per chi non l’avesse ancora capito, non dovevano essere proibitivi. Niente lattacido, ho pensato che 1’30’’ era il minimo per ritenermi soddisfatto e tale per cui il recupero sarebbe stato sufficiente a farmi riprendere di buona lena. Il nemico da vincere era la quantità! Avrebbero le mie splendide gambe resistito fino alla fine? Invece da subito ho registrato con relativa facilità tempi da 1’28’’ e col passare delle prove anche il recupero si mostrava ampiamente adeguato a recuperare lo sforzo. Dopo il quindicesimo si è aggiunto Armando e i tempi sono scesi ad 1’27’’ e anche 1’26’’ con buone sensazioni generali. Per un attimo ho anche pensato di farne qualcuno in più ed aiutare Armando a finire la sua di prova…ma è stato solo un attimo. Tornato a casa Rino Tommasi docet….ho messo il cerchietto sul punto appena giocato…..

Sabato pomeriggio mi sono recato ad Ozieri come già riportato per iscritto nella prima pagina del sito dell’Atletica Amatori Nuoro per una quasi 7 km di preparazione al lavoro che mi attendeva la domenica mattina. Ritorno a Nuoro verso le 22.30. La sveglia alle 5h15 evidenzia in tutta la sua malinconia la fine dell’estate. E’ ancora notte e le giornate sono sempre più corte. Alle 6h05 mi aspetta Riccardo per involarci verso la vetta del Monte, ci sono altri due individui ad attenderci per iniziare questo viaggio verso l’inferno: Armando e Gianni. La scomodità di questi lavori è che devi essere automunito e per forza in due in quanto un auto la devi lasciare all’arrivo e l’altra alla partenza che dista a circa 16 km di strada in salita con curve e controcurve. Non ipotizzabile farsela a piedi. Poi a conclusione del lavoro devi riandare a prelevarla sperando che i topi d’auto a quell’ora siano già rincasati. Il lavoro che ci attendeva era una versione alternativa della Marreri – Monte Ortobene, di 15km 700 metri. Invece di correrla tutta in una botta la si fa però in 5 step da 3000 metri con recupero di 5 minuti da fermo tra le prove ovviamente a ritmi decisamente più elevati di quelli che si terrebbero in una prova unitaria ma comunque intorno alla soglia anaerobica. La durezza della prova è soprattutto nella ripresa dopo il recupero quando il livello di umidità particolarmente elevato non solo infradicia il completino d’allenamento, ma atomizza ogni parte del corpo non visibile con risultati che farebbero inorridire qualsiasi donna. Dopo ogni serie devi lottare contro quella vocina, la tua coscienza forse, che suggerisce di fermarti. Ogni volta devi ritrovare un ritmo sostenibile, vincere i primi 500 metri che sono sempre i più difficili in quanto prima dopo 50 metri senti l’acido lattico e subito dopo è il momento in cui sembra che il cuore scoppi e che ti manca l’aria alla ricerca del ritmo ideale per non esplodere….poi tutto diventa più…..anzi no…non diventa più semplice anzi rimane comunque complicato però la testa è abbastanza forte da sorreggere la sollecitazione!!!! Però si finisce e piano piano ripetuta dopo ripetuta si giunge fino in vetta. Riccardo e Gianni hanno motori decisamente più performanti del Superluis del periodo e vanno ad un ritmo che io ed Armando preferiamo declinare gentilmente. Alla fine si perde circa 30/40 secondi a ripetuta ma poco c’importa.

Stacco il bollino rosso e attacco quello verde. Niente può più spaventarci adesso. Ho raggiunto le 57 giornate consecutive di corsa, poche a paragone del mio record di 189 giorni del 2011, ma comunque tante. Oramai mancano solo 7 settimane. Adesso mi aspettano sette giorni in cui il lungo di 34 km sarà il lavoro predominante mentre l’intensità cala vistosamente lasciando spazio a due medi di sostanza. Dall’inizio della preparazione questa sequenza di lavori è quella che reputo la più interessante anche perché ha fatto seguito ad un'altra niente male. Il veliero è sempre sulla rotta giusta, niente imbarcazioni pirata a vista, il vento soffia nella direzione ideale e la luna è alta in cielo….sarà colpa sua se facciamo questi allenamenti….

si credo proprio sia colpa della Luna Blame the Moon

PS: l'ultimo post riportato è stato considerato da una commissione della polizia municipale e della polizia stradale pericolosa per i pochi lettori in quanto conciliatrice del sonno. Si consiglia vivamente di non leggere questo in macchina per evitare colpi di sonno improvvisi che potrebbero provocare incidenti con conseguenze nefaste!!! L'autore declina ogni responsabilità.

BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS

Blogger

Blog - Login Form

Fai il login per poter scrivere un articolo.

Ricordami

Grazie. Il tuo articolo è già visibile sul blog.