Anche se siamo in periodo di caccia al cinghiale non è di questo sport che vi voglio parlare.
Quando si parla di doppietta, per alcune persone il primo pensiero va al fucile, per altri sono le doppiette segnate dalla Juventus all'Inter, poi fermiamoci qui perché se vado avanti racconto tutti i pensieri sulle doppiette, soprattutto dei comuni maschietti.
La doppietta di cui vi voglio parlare è semplicemente quella che ho fatto io nel giro di tre settimane, ed è stata nell'affrontare due maratone, prima Francoforte e poi Torino.
84km 390m. Adesso che le ho corse posso dire di essere contento di averle portato a termine alla grande. Ma quanta fatica! Parlando di doppietta alla calabrese "mi sono sparato tutti i colpi che avevo a disposizione" per correre (ci tengo a specificare per correre perché qualche maligno pensa ad altre cartucce :) ).
Questa doppietta cosa mi ha lasciato dentro? Intanto molta felicità, ma anche la consapevolezza che non bisogna esagerare, nel senso che noi siamo degli atleti normali, non abbiamo la pelle nera come i campioni.
Cosa vi voglio dire con questo? Che quest'ultima maratona l'ho sofferta, non tanto fisicamente (infatti l'ho retta bene), ma ho sofferto con la testa; non vi nascondo che già dal settimo km pensavo al ritiro perché non ne avevo voglia di soffrire (e si soffre non poco).
Ma per fortuna avevo 42 cartucce da sparare è le ho sparate arrivando all'ultimo km in via Roma, bellissima via di Torino che porta direttamente in piazza Castello, dove è situato l'arrivo. L'applauso finale del pubblico mi ha ricaricato le cartucce per la prossima sfida.
Per la cronaca chiudo la doppietta in 2h 50'15.
Furia