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Commenti sulle Gare
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wold sangiuseppe 2014La mia 52° Maratona ha voluto coincidesse con la 10° mia presenza alla Maratona di Roma, ottava consecutiva. Senza possibilità di essere smentito, confermo che il percorso di Roma rappresenta tra tutti quelli da me calpestati, il più impegnativo insieme a quello di New York.

Senza essere nuovamente smentito, confermo che il percorso di Roma è indubbiamente il più affascinante che un podista possa trovare. E’ uno dei pochi che non mi fa pesare la distanza. Mentre in altre Maratone vivo dei momenti a volte interminabili, come se il km non arrivasse mai a conclusione, qua tutto viaggia in modo più celere perché distratti dalle meraviglie che incontriamo nei lunghi 42 km. E tutti quei saliscendi che trovi, tutti quei sampietrini che calpesti, tutte quelle curve a gomito che superi non rappresentano un ostacolo insormontabile fino a quando intorno al 30° km non si iniziano ad avere i primi sintomi di stanchezza e capisci che da questo momento sino al traguardo, dovrai fare affidamento non solo sulle residue forze rimaste, ma anche sulla tua capacità mentale di sapere gestire la crisi che sicuramente arriverà. E il bello di Roma è che gli ultimi 6/7 km sono, non solo i più belli ma anche i più impegnativi perché in prevalenza corsi lungo il pavè in parte rovinato e dove l’equilibrio per noi podisti diventa instabile. Conoscendo oramai il percorso quasi a memoria, anche se ogni anno qualche modifica migliorativa o peggiorativa viene registrata, e conoscendo molto bene il mio stato di forma, da subito ho interpretato la gara con la dovuta prudenza e il dovuto rispetto che la Maratona di Roma merita. Il risultato finale altro non è stato che l’unione di queste conoscenze che assemblate tra loro mi hanno portato lungo i fori imperiali con il risultato che avevo preventivato. Grande quindi la mia soddisfazione. Roma non ha tradito e cresce perché in Italia è l’unica capace di reggere il confronto con le grandi Maratone Estere. C’è ancora qualcosa da limare, come una collocazione diversa dell’Expo divenuto troppo piccolo per i visitatori e in particolare va gestita meglio la selezione delle gabbie dove l’organizzazione non fa i dovuti controlli sui tempi indicati dagli atleti in fase di iscrizione, con la conseguenza ovvia che i primi km della gara ti trovi con un migliaio di persone davanti che corrono a ritmi di qualche minuto più lenti dei tuoi, generando naturalmente malcontento a chi come me in questo caso ha dovuto zigzagare per 4 km prima di trovare il ritmo giusto e la corsa fluida. La compagnia di questo viaggio, è stata favolosa. Persone come Giovanni, Walter, Gianmario, Erminio, Mario, quelle con le quali ho trascorso più tempo sono state estremamente divertenti. Non tutti hanno ottenuto quello che speravano, ma nel dopo gara non ho intravisto delusione. Il tempo riconoscerà loro in futuro il giusto merito. Non mi ha spaventato lo scroscio di pioggia violento 10' prima della partenza, in inverno diversi gli allenamenti fatti sotto l'acqua. La mia gara come detto è stata molto disciplinata e dopo aver superato i primi km in modo irregolare, dal quinto in poi ho trovato il ritmo ideale che avevo ipotizzato. 4’25”  a km. Naturalmente i parziali si discostavano di qualche secondo, ma in una gara dove tanti sono i cambi di ritmo normale gli scostamenti. Da subito ho avvertito sensazioni buone, non mi sono illuso perché la gara era ancora lunga, ma mi ha dato molta fiducia. Con Mario Pazzona ho corso sino alla mezza Maratona, anche se mi accorgevo che non aveva quel passo sciolto riscontrato in tanti allenamenti domenicali. Io avevo solo un peso nel corpo che andava rimosso e al 22° consapevole che il pubblico mi avrebbe osservato, tra due cassonetti ho liberato il male e persi quei 40” ho ripreso a correre con la dovuta serenità. Da qui è iniziata un’altra gara. Tutta fatta in continua anche se leggera progressione, con l’aggancio intorno al 28° km, prima di Giovanni Desotgiu e poi di Ettore Marotto. Con loro si correrà insieme per tanti km, Giovanni si staccherà intorno al 36° km, mentre Ettore lo perderò in Piazza del Popolo al 39°. Gli ultimi 3 km sono gli unici che mi creano qualche problema, ma è naturale visto che si affronta una salita leggera di 2 km tutta su sampietrini e il 41° km risulterà il mio km più lento in 4’42”. L’ultimo km rappresenta la novità 2014, con la discesa di via Nazionale e l’ingresso sui Fori Imperiali frontale rispetto agli scorsi anni, finalmente con un pubblico degno di questo evento. Le braccia alzate negli ultimi 50 metri come da prassi consolidata. 3h07’17” il tempo finale, come da pronostico. Il seguito, dopo che il gruppo si è ricomposto a consumare birra e vino nei pressi della stazione Termini e qua si è consumata l’altra Maratona….. Alla prossima…

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