Questo sito web utilizza cookie tecnici necessari per il corretto funzionamento delle pagine; NON sono utilizzati cookie di profilazione finalizzati all'invio di messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall'utente nell'ambito della navigazione in Rete. Il sito web consente l'invio di cookie di terze parti (tramite i social network). Accedi all'informativa estesa, per leggere le informazioni sull'uso dei cookie e su come scegliere quale cookie autorizzare. Cliccando sul tasto "Va bene, ho capito!" o proseguendo nella navigazione, si acconsente all'uso dei cookie. Diversamente è possibile leggere l'informativa estesa.

Typography

E’ strano come l’assenza modella i tuoi pensieri, le tue inquietudini. Come uno scultore del rinascimento sentiamo il suono del nostro “blocco” meditativo e solo adesso ci accingiamo a scalfirlo e poi a scolpire iniziando a dare forma all’opera.

Ti accorgi di quella foto appesa in camera solo dopo che è caduta a terra. Era passato tanto tempo dall’ultima volta che l’avevi spolverata, ma era lì a rammentarti quanto fossero così lontani e così vicini quegli istanti. Sospeso a distanza dal baratro immaginario ne sento forte la mancanza e ancor più la presenza. Amico di tante strade percorse insieme, di tante sere a brindare, di mille brontolii e sane risate. Mi manca il tuo cuore sensibile e generoso, la tua genuina e schietta spontaneità, mi manca il tuo andare sofferente e stanco, mi mancano le tue battaglie vinte e spesso perse. Mi manca l’idea che domani non correremo ancora insieme e non potrò più sentire il tuo mormorio mugugnoso e incontenibile che tanto ci piaceva. Vedo il tuo sorriso sincero, la tua analisi aperta, la tua competenza, la tua verità che è li che mi aspetta.

 

E quello stappare tappi e versare birra in calici sudanti in torride estati e veloci pastasciutte alle arselle dopo nuotate rivitalizzanti. Sei qui adesso, ad agitare i pensamenti a ricreare i miei tormenti in quei viali malgrado tutto ancora accoglienti ma più poveri, tremendamente nudi. Quando mi volto a guardare il cammino che ho percorso, vedo che in un lungo tratto eravamo ancora insieme. Mi duole il pensiero che avanti a me ci sarà solo la tua schiacciante ombra, ma non smetterò mai di accoglierti qui perché avverto l’impossibilità di rinunciare a ciò che eri. Da amante dell'epopea del west e della frontiera mi illudo che lassù esistano davvero i "verdi pascoli" in cui ci ritroveremo tutti a correre. Mi manchi tanto.

Ciao Wanted Man "The Last Internationale"

BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS