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Blog - Luis
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Valar Morghulis! Valar Doaheris! Chi è amante delle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” come l'interminabile romanzo a puntate dello scrittore americano Martin, o anche solamente della meravigliosa serie TV che va in onda su Sky Atlantic da alcuni anni a questa parte sa di cosa sto parlando.

Valar Morghulis! Si può sintetizzare in “Tutti dobbiamo morire” ma Valar Doaheris ci ricorda che prima “Dobbiamo vivere”. Ed è a questo che nelle ultime stagioni mi sto dedicando trascurando, ma non troppo in verità, una delle passioni che più mi coinvolge: correre. Troppi problemi fisici non mi consentono di essere regolare, ma soprattutto non mi permettono di provare a spingere con più energia ed intensità. Ho quasi abbandonato le gare “paesane” e sono tuttora alla ricerca di stimoli, ma anche di un minimo di efficienza fisica, per correre di nuovo una maratona, anche in 3h30, ma senza dover concludere con dolori o zoppicando. Nonostante il mio apporto e la mia presenza nelle competizioni sia quasi nullo non ho abbandonato questa disciplina, ma la pratico sempre con spirito diverso, lontano dai ritmi, dai tempi a giro, dalle performance a tutti i costi. In tutto questo ne ha risentito anche la scrittura. In verità amo ancora tanto raccontare ma per farlo ho sempre bisogno, oltre che del tempo, di condizioni motivazionali ottimali.

“Dobbiamo Vivere”. E allora se il fisico in questi anni ci spinge a rallentare perché non orientare verso altro l’entusiasmo che deriva da ciò che è capace di generare scosse adrenaliniche? I libri, la musica, i concerti, altri sport, i viaggi, i serial di qualità... Quante attività ogni giorno di più mi ricordano che prima di morire voglio aver vissuto di tutto quello che esiste e che devo solo raccogliere e accogliere quando non sono capace di creare. La corsa la posso creare io a piacimento, un grande libro lo posso solo incontrare. Il Trono di Spade vive perché nel mondo esistono persone come me che si cibano di avventura e sogni, che vivono in terra e volano in alto chiudendo gli occhi. Visto che parlare di podismo in questo periodo mi è quasi impossibile mi viene voglia di raccontare di altro. Spero di riuscirci.

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