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Luis The Pen
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Luigi Mundula è nato ad Ozieri il 6 Giugno 1944. Ma essendo di carattere un po' cacasotto nel momento in cui stava venendo fuori dal grembo materno vide una tv trasmettere le immagini dello sbarco in Normandia che lo spaventò talmente tanto da indurlo a farsi abortire per poi rinascere nel 1958 in un periodo decisamente più stabile e tranquillo. Il primo periodo di vita del nostro Gegia non fu per niente facile, spesso i genitori molto impegnati con il lavoro lo lasciavano in custodia ad un vicino di casa possidente terriero e proprietario di una delle più grandi aziende bovine del posto. Gegia fino alla tenera età di 6 anni non aveva amici e trascorreva gran parte del tempo libero in compagnia di Fausto un Toro da riproduzione che si era molto affezionato a lui. Sicuramente tutti quegli anni tra tori, vacche, maiali e pecore lo portarono più avanti ad indirizzare i suoi studi all'Università di Veterinaria. A 7 anni trascorse 1 mese intero rinchiuso in cantina a piangere quando venne a sapere che Fausto avendo terminato la sua funzione principale di Toro da monta venne trasferito in un macello ed abbattuto. Si consolò solo dopo che il padre lo convinse che non era stato ucciso bensì trasformato nella bandiera granata del Torino. I suoi primi anni alle scuole elementari non lo videro brillare per acume e dedizione agli studi. I suoi voti oscillavano tra il 3= e il 4+ tranne che in storia materia della quale si appassionò da subito. Difatti trascorreva le notti a guardare History Channel alla pay tv nonostante all'epoca ancora non esistesse, ma lui si sentiva più avanti degli altri. Venne bocciato in religione in quanto smise di frequentare le lezioni il giorno che sentì la madre urlare al marito in un accesa discussione:"BASTA! Non c'è più religione". La matematica non era il suo forte infatti una notte vide un uomo che si appartava con una donna senza il pianificatore familiare e da lì dedusse che 1 + 1 se riesci ad aspettare 9 mesi a volte fa 3 e se sei sfortunato può anche fare 4 o peggio ancora 5. In geografia non riusciva a memorizzare i nomi dei laghi e questo lo portava a dire scemenze come il Lago di Pino e il lago da cucire. Quando faceva sport era molto maleducato tanto che l'insegnante scrisse nella pagella che lui faceva "Maleducazione Fisica". All'età di 16 anni s'innamorò per la prima volta. Lei si chiamava Matilde ed era una figurina raffigurante una lavandaia che usciva nei barattoli dei detersivi Dixan. Purtroppo un giorno si dimenticò di toglierla dai pantaloni così che quando la madre tolse il bucato dalla lavatrice era completamente sparita. Il dolore fu così devastante che i genitori dovettero comprargli la bambola di Barbie per farlo rinsavire ma il legame non funzionò in quanto Gegia bisticciava sempre con Ken. Ma il vero amore Gegia lo scoprì solo 10 anni dopo all'università. Era una giovane del Paraguay nota nell'ambiente per essersi fatta tutto il corso compreso professori e personale amministrativo. La sua prima notte d'amore resta ancor oggi indimenticabile. Quando lei sfiorò i suoi capelli lui aveva già consumato un pacco da 25 di Durex. Con lei condividevano tutte le passioni. Trascorrevano le giornate a catalogare insetti e zanzare, amavano andare nei cinema a luci rosse con tanto di elmetto da contraerea, gli piaceva tanto contare i gradini delle scale condominiali ma soprattutto con lei Gegia aveva capito la differenza tra un Toro e una donna. Tra le poesie a lei dedicate e sapientemente raccolte e rilegate in un volume introvabile ve ne è una che ha scaldato il cuore di molte vacche dell'epoca. Iniziava pressappoco così:"Il Toro è nero e tu sei Bionda con lui faccio il coro con te amo giocare con la fionda." Il testo continua con momenti lirici di una bellezza struggente che portarono la Paraguaiana dal nome Conchita Milaponese a sentirsi soffocata da tanta bellezza così tanto che decise di fuggire con un ergastolano di Nugheddu San Nicolò in Corea del Centro. Intanto Gegia cresceva con gli anni e iniziava a prendere consapevolezza del suo corpo che di giorno in giorno si arricchiva di nuovi particolari come del buffo malloreddoso spuntato poco sotto la pancia che tanto divertiva le amiche del quartiere. GegiaMundula_295x300All'età di 26 anni Gegia venne chiamato ad adempiere ai suoi doveri verso la patria. La sua collocazione nell'esercito era difficile ma alla fine il Colonnello Rigadritto decise che essendo bersaglio dell'ironia dei commilitoni il corpo più adatto era quello dei Bersaglieri. Gegia ricevette un incarico molto delicato dal Comandante della Compagnia. Doveva tutte le mattine contare le vesciche nei piedi dei bersaglieri. Finito il Militare Gegia si laureò in veterinaria ma prima di divenire quella la sua professione svolse alcuni lavori umili per racimolare qualche spicciolo per poter andare il sabato sera a giocare a dama al circolo delle vecchie e rachitiche zitelle. Per 3 anni seguì un corso da domestico in quanto sperava di essere assunto alla Fin-domestic. Poi svolse nell'ordine: Il contatore dell'Enel nel condominio di Via Turati 4, l'ombrellone spiritoso da spiaggia a Santa Teresa di Gallura, il consegnatore di brutte notizie a Paulilatino (ma rischiò il linciaggio), le strisce pedonali di via Trieste a Bauladu. Solo dopo un po' di anni e qualche umiliazione capì che forse doveva sfruttare di più il suo titolo per questo si recò dal non plus ultra dei veterinari in Sardegna tale Mario Bitti che lo guardò negli occhi e gli disse:"Oggi ho visto il futuro del r'n'r, e non sei tu". Quelle parole furono da sprono e dopo innumerevoli sacrifici finalmente trovò una sistemazione ad Ozieri che lo rese indipendente economicamente. Oggi possiamo tranquillamente affermare che non esiste bovino nel logudoro che non abbia fatto l'amore con Gegia almeno una volta. Intanto in lui maturavano dentro due grandi passioni. Una era il Milan, anche se lui va in giro con la maglia nerazzurra, e l'altra la corsa. Inizialmente quando un conoscente, in quanto non aveva amici, gli propose di darsi alla corsa per stare meglio fisicamente lui si recò in una concessionaria Opel e acquistò l'ultimo modello. Ma dopo un po' di tempo si rese conto che non solo non dimagriva guidando ma addirittura spendeva un sacco di soldi in carburante. Il suo amore per la Maratona nacque all'improvviso una mattina di febbraio quando si recò in campagna per visionare un discreto torello portato dall'Olanda. Gegia non era a conoscenza che in Olanda le vacche sono tutte bionde quindi il torello vedendolo arrivare ebbe l'impressione di essere di nuovo a casa nei paesi bassi e iniziò la sua rituale fase di corteggiamento nei confronti del biondone di Ozieri. Quando Gegia capì quali erano le sue reali intenzioni dovette fuggire, aveva rimosso il suo passato andando da uno psicologo ipnotizzatore, ma il torello si fermò sfiancato solo dopo 42 km. Quella fu la prima Maratona che corse il nostro CorSardo che ancora oggi ha molta nostalgia di quel tempo. Nonostante l'amore per la corsa Gegia cercò di primeggiare in altri sport dove venivano esaltate le sue doti atletiche. Tra questi ricordiamo il Triathlon Moderno tre discipline in una. Gli sport erano Rubamazzetto, Bandierina e Moscacieca. Provò anche a far parte della squadra di calcio di Ozieri ma l'allenatore non lo vedeva bene come punta e preferì posizionarlo lateralmente...molto lateralmente, praticamente lo posizionò nel campo da calcio adiacente a quello in cui si svolgevano le partite. Il resto è storia recente. Gegia è a tutti gli effetti un grande dei CorSardi che come ognuno di loro nasconde alcuni segreti del suo passato irraccontabili.