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CSAA Nuoro UBER ALLES

marco_era_295x300Berlino, Monaco di Baviera e Francoforte sul Meno 3 città tedesche molto diverse tra loro che da quest'anno hanno qualcosa in comune, sono state conquistate dai Maratoneti nuoresi (veri o acquisiti). Berlino è stata una sorta di trionfo, Monaco un successo e Francoforte? Già e Francoforte come andrà? Sono solo (come nuorese) a correre la maratona e questo un po' mi preoccupa ed allo stesso tempo mi carica anche perché Orlando mi ha fatto uno scherzetto niente male, stabilendo il suo personale in 3h 17' 00'' e istigandomi a batterlo, fino a 35 gg fa questo era un tempo ampiamente alla portata ma un infortunio mi ha tolto un po' di sicurezza, ma non c'è tempo per recriminare su quello che poteva essere e non è stato, devo partire. Venerdì siamo ad Alghero arriviamo a Francoforte verso le 22:00, tutta la logistica è perfetta sono stato veramente bravo a trovare voli a basso costo, hotel con buon rapporto qualità prezzo e per di più vicino al centro, alla zona partenza/arrivo ed alla stazione. Sabato usciamo per ritirare il pettorale e come è successo ai miei amici che hanno corso a Monaco, mi chiedono 31 € di cauzione per il chip ma ne restituiranno solo 25 € (come dice Pierpaolo perché non mettere questi 6 e direttamente nella tassa gara) forse il costo è l'unica pecca di questa maratona, per il resto è tutto ordinato in perfetto stile teutonico. Dopo il ritiro del pettorale viene la parte più temuta da un maratoneta quando si trova, in compagnia in una città mai vista prima, la passeggiata interminabile che stavolta è meno peggio solo del pranzo consumato in un self service CHE SCHIFO, cibo a parte il pomeriggio passa tranquillo, in hotel ho anche la possibilità di controllare la mail, leggere gli sms di incoraggiamento che mi fanno immensamente piacere (grazie a tutti), si esce per la cena e senza neanche pensarci ci infiliamo in un ristorante italiano per fare il carico di carboidrati a missione compiuta torniamo in albergo la notte passa tranquilla anche perché, come da usanza nei paesi del centro e nord Europa, si parte alle 10:00 e per di più torna l'ora solare quindi ho la certezza che potrò dormire tranquillamente e così faccio. La mattina della gara è uguale ma diversa a tutte le altre mattine delle maratone, stessi gesti ma posti diversi con un unica differenza, non ci sono praticamente italiani ne vedo solo 2 o 3, entro nelle gabbie a 20' dal via fa freddino ma la temperatura è ideale e penso "oggi è una bellissima giornata per correre", dopo aver scrutato la faccia di tutti gli altri atleti, si parte alle 10:00 spaccate ci metto 30'' per passare sotto lo striscione della partenza tutto fila liscio, si può subito correre bene c'è molta gente ma non la calca che ti rallenta. La mia gara ha come riferimento il tempo di Orlando ma so già che dovrò dare tutto me stesso per batterlo o comunque avvicinarlo il più possibile, dovrei andare a 4'40'' ma, forse sbagliando, decido che se devo saltare in aria lo devo fare per qualcosa che mi renda orgoglioso ed allora vado 5''-6'' più veloce del ritmo prestabilito ma va bene così perché il pubblico, la musica, l'incitamento di questa città di 600.000 abitanti che ne porta 300.000 per strada a fare il tifo, ti mette le ali ai piedi è tutto bellissimo in alcuni tratti in sottofondo sentiamo le bande musicali e corriamo tra 2 ali di folla che non smettono di applaudire. Il percorso è veloce e pianeggiante il mio cronometro mi dice che alcuni km sono forse misurati male ma le sensazioni sono buone corro insieme a tante persone ma il mio pensiero è fisso al messaggio di Luis "Credici" e ci credo so che alla mezza ho molto vantaggio su Orlando ma continuo a pensare "Credici", vado spedito per molti km ancora supero molti atleti e pochi mi superano (o almeno questa è la mia impressione) corro spesso con una donna che ha un bel passo ed è seguita da un ciclista che la incita penso che potrebbe essere il treno giusto che mi potrebbe portare all'arrivo ma dopo un rifornimento la perdo, rimane dietro non me preoccupo e vado avanti per la mia strada il cronometro mi dice che il ritmo è quello giusto la gente continua ad incitare, l'atmosfera è ideale anche se il freddo un po' si fa sentire, i km passano e la fatica inizia a fare capolino nella mia testa e nelle mie gambe e quasi mi pare di sentire il fiato sul collo di Orlando so di essere in vantaggio sul suo tempo ma sto un po' calando arrivo al 38° e penso "fin qui tutto bene" ma come nella storiella di quello che cade nel vuoto dall'ultimo piano di un palazzo, sono consapevole che il problema non è la caduta ma l'atterraggio!!!! Al 39° sono stanco e in pratica sento il digrignare dei denti di Orlando che mi supera ridendo, guardo l'orologio e penso che i suoi prosciutti possono anche superare i miei per questa volta, nel frattempo mi ha anche superato la tipa di prima, che chiuderà in 3h 15' 58'' (ah se l'avessi seguita!!!), ma almeno il personale lo devo portare a casa cammino per 5 metri e subito riprendo a correre decido di non guardare più il crono e di tirare avanti, sento l'incitamento di un ciclista italiano che mi dice "dai che hai finito" e cazzarola aveva ragione manca pochissimo sto per entrare nel "Festhalle" della Fiera, al 42° trovo Francesca che mi fa il tifo, entro nel padiglione dove è stato allestito un arrivo in stile hollywoodiano con tanto di red carpenter, coriandoli, luci, musica a "palla" e tanta gente, tengo le braccia alzate fin dopo l'arrivo dalla felicità, fermo il cronometro che mi dice 3 h 18' 52'' (il real time) ritiro la medaglia mangio un sacco di frutta mi sembra di essere uno dei tanti runner che vagano per le gare in Sardegna e che staziona vicino ai tavoli dei rinfreschi a mangiare di tutto dopo diversi minuti decido che può bastare cerco la mia sacca, la fatica non mi fa apprezzare appieno il mio risultato, tutto scorre senza intoppi perché ritiro la sacca in pochi secondi, mi cambio al calduccio e realizzo che anche questa maratona è fatta! Non posso dimenticare Luigi "The Coach" che in questi ultimi 4 anni mi ha aiutato ininterrottamente mi ha sempre incitato ed incoraggiato, mi segue nei lunghi e tutti i risultati (che possano essere considerati scarsi non mi preoccupa) che ho ottenuto sono stati possibili solo grazie alla sua pazienza e per questo forse non ci sono parole per ringraziarlo.Di questa gara mi resteranno molti ricordi perché se è vero che ho fatto il personale e ho corso una bellissima (cioè organizzata bene) maratona, che consiglio a tutti, non ho colto in pieno il risultato che mi ero prefissato, ma almeno torno a casa convinto che ho dato tutto quello che potevo e che la prossima volta dovrò dare ancora di più.

La Germania quest'anno è stata conquistata dal circolo e adesso possiamo dirlo senza paura CSAA Nuoro UBER ALLES!!!!!

monte_ortobene2008_295x300Quando affronto in estate la salita del monte Ortobene come allenamento, qualsiasi sia il ritmo che tengo, la soffro. Sembra stupido dirlo, ma una corsa costante fatta in salita, seppur con una pendenza non elevata non ci da nessun attimo di pausa. Questa è la gara del Monte Ortobene, 9400 metri di sofferenza. Poi naturalmente bisogna distinguere tra sofferenza atroce e dolce. E' la mia decima partecipazione a questa manifestazione, che veniva data con 200 partenti, ma che alla fine non saranno neanche 100. Mi ricorda la differenza di numeri che vengono dati dagli organizzatori di una manifestazione nazionale con quelli della questura, chi avrà ragione? In settimana ho svolto un buon allenamento in pineta finalizzato alla Maratona, domenica mi spetta un medio da 20 km, che fare? Intanto mi iscrivo, poi decido se correre forte, oppure tenere una andatura non troppo faticosa. Opto per questa ultima decisione, gara tirata al 85/90% e poi altri 40' di corsa media nell'anello del monte a 900 metri di altezza. La giornata oggi è strana. C'è molta umidità, con una nebbia da tagliare a fette. Alle 10.00 però il cielo si apre e si fa anche sentire il caldo, insomma un po' di prudenza non nuoce. Rispetto agli anni precedenti, l'organizzazione mi sembra meglio curata. E' evidente un budget modesto di spesa (ma nel mondo podistico non potrebbe essere altrimenti), ma vengono garantiti tutti i servizi necessari agli atleti, compreso un pacco gara dignitoso. Ai nastri di partenza tanti amici podisti, prevalentemente del centro nord Sardegna, con la nostra società sicuramente più numerosa tra le presenti. Controllando la mia categoria, escludendo Goseli inavvicinabile, oggi so che dovrò battagliare con l'amico Luca Sanna, Tonino Gonanu e my brother Supergigik dato in chiaro risveglio. Ho speranze di entrare a premio. Dopo aver affrontato i tornanti del monte in discesa, accompagnati da un pullman sino alla chiesa della Solitudine, si procede al riscaldamento con i due km di discesa che rimangono per arrivare nelle campagne di Caparedda. Puntuali alle 10.30 (le 11.30 del giorno prima) si parte. Il primo km sembra una passerella, siamo un bel gruppone tutti insieme. Si transita in 4'25". Orgiana atleta di Orroli, vincitore della gara, non forza il ritmo, oggi sa di non avere avversari capaci di contrastarlo. Il secondo km il gruppo si allunga, la pendenza aumenta leggermente, e io arrivo all'ingresso di Nuoro in ritardo rispetto ai primi di una cinquantina di metri. Anche oggi non vincerò! Le gambe le sento davvero belle, leggere, ma non voglio assolutamente traumatizzarle troppo e rischiare di rimanere una settimana a dolori. Mantengo il mio ritmo medio. Dopo aver corso gli unici metri pianeggianti, circa 500, dalla Solitudine riparte la salita che ci accompagnerà sino alla fine. Arrivo al terzo km e noto che mio fratello non compare nello specchietto retrovisore, mentre Luca Sanna inizia a perdere terreno, oggi non c'è con la testa. Goseli naturalmente è scomparso dalla mia visuale, mentre Gonanu non è distante, c'è tempo per recuperare. Proseguo con il mio ritmo costante, senza cedere, tenendo una fc non superiore ai 165. Belle sensazioni, fatica si, ma sopportabile. Al 5° km troviamo il ristoro, acqua in bottiglietta, ottimo! Facile da bere senza buttarselo sopra come con i bicchieri. Ho nel mirino Gonanu, Pischedda e Casu. Pischedda cede di schianto, riprendo gli altri due e da quel momento ci si alterna a fare il ritmo. Bastiano non è il solito, infatti cede al 7° km, mentre Gonanu rimane con me quasi sino all'8° , fino ad accusare la stanchezza e ridurre l'andatura. Mancano 1400 metri all'arrivo, decido che è ora di cambiare ritmo, ampio la falcata e innalzo la fc, raggiungo il fortissimo atleta del Goceano Saba, categoria ragazzi! Gli dico di attaccarsi a me, e regge per quasi 700 metri, ma io gli ultimi 500 li tiro forte, davanti a me non lontano Luca Dettori, grande la sua prestazione, ma ormai irraggiungibile e arrivo al traguardo, con un buon pubblico ad attenderci, in 43'32" ampiamente soddisfatto. L'amico Vincenzo che sa che devo fare altri 10 km di corsa media non ci pensa due volte a spronarmi a correre con lui. Farò 40' tirati all'interno di un anello da 750 metri circa, ripetuti più volte in sua compagnia. Le gambe sono davvero ottime, segnale di una bella condizione fisica, che mi auguro si traduca tra un mese in un grande risultato personale. Durante la lunga e incomprensibile attesa per le premiazioni si consuma il rinfresco gentilmente offerto dalla società organizzatrice. Adoro bere birra e nel dopo gara riesco sempre ad apprezzarla meglio. Si parla tra amici, la competizione dura solo l'arco della gara, poi si festeggia come consuetudine fare in questo ambiente. Anche questa prova è stata superata indenne, la trentesima dell'anno, in attesa di un Novembre che mi vedrà impegnato praticamente tutte le settimane ad iniziare da Gonnostramatza per poi proseguire con Orani, Osidda, Milano e Goceano! Dicembre sarà di recupero e costruzione.

federico_lisci_elbaman02_295x300C.I. IRONMAN - ELBAMAN

Il 13 luglio scorso avevo partecipato al mio 5° IRONMAN : gara sfortunata, perché nonostante la preparazione perfetta, una caduta in bici aveva condizionato tutta la mia gara.
Così dopo circa un mese di assoluto riposo, e senza nessun richiamo di preparazione, decido di ributtarmi nella mischia, e di iscrivermi ai campionati italiani di triathlon su distanza IRONMAN, che si sarebbero svolti all'Isola d'Elba :obbiettivo principale , è quello di divertirmi nuovamente, visto che nel precedente IM avevo sofferto come nn mai...

Così il 5 ottobre, alle 7:00 del mattina , quando ancora non era sorto il sole, la tromba ci da il via, e in circa 400 ci buttiamo nelle splendide acque di Marina di Campo.I 3,8 km di nuoto scivolano via molto tranquilli, in circa 1:07'.

Ora si parte in bici, per il primo dei 3 giri da 60 km, in totale i km in bici saranno 180.Percorso più duro di quello che immaginavo, subito usciti dalla zona cambio inizia una salita di 9 km, e successiva discesa tecnica, un tratto di Sali-scendi , e poi nuova salita verso Marciana, e nuovamente discesa tecnica all'interno di un bosco di castagni. Alla fine resto in sella 6:27', e recuperando diverse posizioni, nonostante le ruote in carbonio, che mi hanno dato parecchi problemi in discesa, perché mi allungavano tantissimo la frenata.

federico_lisci_elbaman01_295x300Arrivo in zona cambio, tolgo casco e occhiali, infilo le scarpe e la visiera e via per la maratona: sono le 14:30 , e il sole è bello caldo, ma non importa, mi mancano solo 42 km, per portare la bandiera dei 4 mori al traguardo. E così parto per il primo dei 5 giri...passo al 26°km in 2 ore, ottimo tempo per la maratona dell'IM...poi ad un certo punto sono costretto a rallentare, la testa non ne vuole più sapere di soffrire, torna in mente il 13 luglio. Gli ultimi 15 km si trasformano in una passerella....
Sono IRONMAN PER LA SESTA VOLTA
Concludo la mia fatica in 11:36', ben lontano dai miei migliori tempi, 40° assoluto, 28° degli italiani, e mi pare 5° di categoria sempre tra gli italiani.Guardando la classifica, ho un po' di rammarico, con un po' più di impegno sarei salito sul podio, ma oggi contava solo DIVERTIRMI, magari l'anno prossimo si torna con altri obbiettivi , visto che il percorso molto duro si presta alle mie caratteristiche

Alla prossima avventura

Federico "ironfede"Lisci

Leggo sulla Nuova Sardegna del 24 ottobre 2008, un articolo del giornalista Nino Muggianu sulla gara in oggetto del 12 ottobre u.s. dove riporta l'intervista di Raimondo Balocco responsabile della Nazionale Italiana di corsa in montagna dove dice: "l'organizzazione è andata bene", continua Balocco, "a parte un piccolo intoppo sul percorso: diversi (forse voleva dire molti) atleti hanno sbagliato ma, bisogna dire che è stata colpa loro (forse si trovava a guardare un'altra gara????) dispiace per l'errore che sportivamente è stato ammesso anche dagli stessi atleti" .(Ripeto, forse questo signore si trovava ad una gara di chi la dice più grossa. A voi i commenti del caso.
Paolo

monacogruppo2_295x300Nuoro, Bar Italia maggio 2008, davanti ad un buon caffè scherzando domandai a Pierpaolo quali fossero gli impegni autunnali. Con tono serio mi parlò della Germania, Monaco di Baviera. Sempre scherzando gli chiesi in quanti fossimo. Pacatamente replicò, ad oggi, noi due. A quel punto il caffè mi bruciò la lingua. Nel cercare conforto con agli amici di Aritzo, ho invece trovato un altro compagno di viaggio, Tanino, entusiasta di rivisitare Monaco. Pierpaolo pensò a tutto, iscrizione, volo AR e albergo. Alle ore 8,40 dell'11 Ottobre, con destinazione Olbia, passo a Nuoro, Pierpaolo, non è puntuale. Sul balcone di casa sua moglie e figli gioiscono per la sua partenza. In super strada recupero il ritardo facendo appello ai cavalli che scalpitano nel motore, mentre a bordo i due amici si tengono forti. Dopo due ore di volo, arriviamo in terra tedesca, Pierpaolo appassionato di metropolitane ci guida sino al Munich Hotel. Affianco all'albergo c'è un sexy shop, al suo interno si esibiscono delle spogliarelliste, le vetrine luccicanti di vibratori colorati soffocano la nostra fantasia. Giusto il tempo di depositare i bagagli mangiare un ciuffo di spaghetti e ci presentiamo al ritiro pettorali. L'organizzazione è sufficiente e diffidente, infatti per il ritiro cip si paga la cauzione di 31 euro, nel pacco gara, manca la maglietta ricordo, che puoi acquistare con 29 euro, oltre ad un vagone di pubblicità c'erano balsami, pomate e creme aromatizzate. Con due conterranei in camera non so proprio cosa farmene. La sera visitando la città noto la totale assenza della polizia, nessuna traccia dell'ispettore Derrik, e neanche un accenno alla maratona, solo qualche piccolo cartello di divieto di sosta per domenica. Monaco è una bella metropoli con un centro storico affascinante, però, comunicare con i tedeschi è complicato. Cerco inutilmente di spiegare a Pierpaolo e Tanino che non basta aggiungere la N alle parole italianen per saper parlare il tedesco. Di questo viaggio ricorderemo le birrerie come luoghi di perdizione e nemiche dei podisti. La nostra attenzione è catturata dalle belle cameriere sorridenti, intente a servire fiumi di birra, esibendo sodi e ampi balconi bavaresi. Non sono certo se al rientro in albergo fossimo sobri, di sicuro, non era un miraggio la giovane ragazza nuda che di corsa ci tagliò la strada, rifugiandosi in un locale per adulti, con addosso, solo il bianco della sua giovane carnagione. Il nostro comportamento è irreprensibile, pensiamo solo alla competizione dell'indomani. Ci siamo, a soli venti metri di distanza dall'arco gonfiabile una decina di tedeschi in costume bavarese armati di fucile, ci spaccano i timpani, dando così il via alla Munchen Marathon. Si parte veloci, non c'è molta ressa, mi posiziono con facilità al bordo strada e dopo poche centinaia di metri imposto un'andatura intorno ai 4,30. I primi 15 Km sono noiosi ed allo stesso tempo affascinanti poiché si corrono all'interno dell' Englischer Garten, luogo incantevole, gremito di altissimi alberi secolari, ricoperti da splendide chiome colorate di rosso e giallo. La strada è larga appena tre metri, ad ogni curva si ha la sensazione che il bosco ti voglia inghiottire. Quando si esce dall'ombroso parco ci aspetta un piacevole sole che col passare dei km diventa ostile. Passo alla mezza in h.1,36, sto bene, ma la leggera salita ed i continui cambi di direzione cominciano a pesare sulle gambe facendomi perdere la concentrazione. Al 31 km incroccio per la seconda volta Pierpaolo, lo chiamo, contemporaneamente lo speacker annuncia i nostri nomi. Siamo a Marienplatz, unico posto al mondo dove migliaia di turisti aspettano a bocca aperta e a testa all'insù il canto del cuccù. Al 34 km vengo raggiunto dal pace maker delle h. 3,15, per un po' tengo il suo passo, ma oggi non ho voglia di soffrire, decido di continuare con la mia corsa solitaria. Man mano che si arriva al traguardo il pubblico aumenta, quello femminile urla in modo strano, quasi isterico. I ristori sono tantissimi, e ben forniti, al penultimo c'è la birra, non sono un grande bevitore ma il sole alto e la stanchezza mi istigano, senza fermarmi ne prendo un bicchiere riesco a bere senza rovesciare una sola goccia, credetemi una goduria. Finalmente, attraversando un sottopassaggio buio, immerso nella nebbia artificiale entro all'Olimpic Stadium, i flash dei fotografi mi accecano, la musica altissima mi fa sentire un po' come Rocky Balboa all'ultimo gong. Sono pronto per affrontare gli ultimi trecento metri di pista, i più belli, entusiasmanti, suggestivi, ma sopratutto gli ultimi. Taglio il traguardo esultando. Minchien è finita, una tedesca rassomigliante la Signora Rottermeier mi invita alla calma. Il cronometro segna 3 ore e 19 minuti, sono comunque soddisfatto, è la mia settima maratona, non realizzo il personale, ma come Ercole porto a termine la mia ultima fatica, la più dura. Pierpaolo ha tagliato il traguardo in 3,03, Tanino lo farà in 3,45 per lui è personale, bravissimo! Il primo classificato chiude in 2,21 stabilendo il nuovo record del percorso, questo la dice lunga sulla difficoltà del tracciato. Sul prato erboso dello stadio i podisti si rilassano esausti, noi invece dobbiamo raggiungere l'aeroporto, l'imbarco è previsto per le 16,00, giuriamo di non fare più una sfacchinata simile. Al rientro faccio un calcolo della birra consumata in questi tre giorni, con 11 litri Pierpaolo si piazza al primo posto (personale), Tanino è secondo con 9 litri, il sottoscritto con 7 litri è ultimo, anche in questo caso non realizzo il personale.

Camillo Cogoni

monacogruppo1_295x300Stupido è chi stupido lo fa!! Giustamente Luigi Mascia in un post riporta la frase tipica del film Forrest Gump. Così a Monaco ci troviamo a fare quello che un Maratoneta " serio ", non dovrebbe mai fare nei giorni che precedono una prova così dura. A volte prepariamo per mesi un appuntamento, con l'intento di riuscire a migliorare una prestazione, ma poi vanifichiamo il tutto con una condotta di vita non certo ortodossa. Però ripensandoci bene, io a Monaco non dovevo fare la gara della vita, la preparazione è in pieno svolgimento, insomma, due giorni di relax credo di essermeli meritati in questi mesi. Come posso fare un viaggio di pochi giorni e non godermi quello che la città bavarese mi offre? Per dirla in breve, il venerdi abbiamo tutto il giorno camminato per le vie centrali della città, carine, particolari, piene di negozi di ottima fattura, di locali adibiti a birrerie, di sex shop, di ristoranti e naturalmente di monumenti, alcuni dei quali davvero maestosi. Non vederli avrebbe significato un punto a nostro sfavore. Anche i parchi, Monaco ne è piena, sono di una bellezza incredibile, a iniziare dall' English garden, di dimensione oceaniche, sino al parco dove è sito il villaggio olimpico, quello costruito nel 1972, favoloso, con l'Olympique Stadium spettacolare per la sua forma spaziale, un capolavoro dell'ingegneria, lo stadio che ci ospiterà quando taglieremo il traguardo dei fatidici 42 km. Il mio viaggio è una conferma di quello svolto a Rotterdam con l'amico Camillo, in più si aggiunge l'amico Tanino, che ha svolto una preparazione davvero minuziosa e che alla fine sarà l'unico che riuscirà a migliorare il personale. Il viaggio da Olbia sino a Monaco procede in modo perfetto senza intoppi. Alle 12.00 del venerdi siamo già in albergo e alle 13.00 in ristorante a buttare giù carboidrati, accompagnati da dell'ottima birra. Nel primo pomeriggio si va all'expo e qua troviamo la prima sorpresa, il pacco gara praticamente vuoto!! Una delusione, solo creme o pastiglie di integratori, per la maglietta bisogna sganciare ben 39 euro, la lasciamo appesa all'attaccapanni ben volentieri. Dopo aver speso ben 59 euro di iscrizione, di buttare altri soldi non ne avevo voglia. Anche il chip si paga, 31 euro!! Salvo riaverne 25 alla consegna a fine gara, gli altri 6 euro non scopriamo che fine faranno. Rimaniamo all'expo poco più di un oretta, poi ci godiamo il parco nella sua intera bellezza. Il resto della giornata passa velocemente con la visita del centro città, e naturalmente poco importa se si camminano ore alla ricerca di un souvenir che non si riesce a trovare, quelli a poco costo si intende! Le soste a prendere dell'ottima birra non mancano, compresa quella nella birreria più famosa del mondo, con ben 3500 posti a sedere, e la quantità minima da consumare di 1 litro, noi non ci tiriamo indietro, anche se la testa pensa alle fesserie che stiamo commettendo. Abbiamo anche il tempo mentre si rientra in albergo di berci un bel caffè caldo alla modica cifra di 2.5 euro, capperi!! Alle 23.00 si va a nanna, e il nostro Tanino inizia una sinfonia degna della filarmonica della Scala. Camillo non chiuderà occhio. Il sabato facciamo i turisti, esageratamente i turisti. Si vaga nella zona pedonale del centro di Monaco, si fanno foto, si entra nei locali più caratteristici, si osservano le bellezze del luogo e alle 13.00 si pranza. Alle 16.00 siamo di nuovo in giro a visitare dei parchi, si cammina tanto, le distanze che dalla mappa in nostro possesso sembrano di alcune centinaia di metri, si traducono in diversi chilometri. Immancabile la visita alla più famosa birreria della città e dopo aver cenato si rientra a dormire. Siamo stanchi e un po' preoccupati, la logica avrebbe dovuto portarci a un minor dispendio di energie. Arriviamo alla domenica, due giorni sono volati. Con la sacca carica del necessario nell'arco di quindici minuti siamo al villaggio olimpico. All'interno dello stadio troviamo molto ordine, bagni a sufficienza, il deposito borse ben presidiato. La temperatura è mite, circa 15°, perfetta per correre, aumenterà nell'arco della gara, ma non disturberà. In poco tempo ci prepariamo e ci presentiamo alla partenza solo dieci minuti prima dello sparo. Non c'è ressa, non assistiamo ai soliti inganni di intrufolarsi nelle prime posizioni pur di non perdere qualche secondo al via, l'ordine e la distensione regna e da questo punto di vista il tedesco ci insegna tante cose. Non avvertiamo la tipica tensione pre gara visto che dopo pochi minuti partiamo. I primi 4 km sono in leggera discesa, io viaggio a 4'15" ma senza faticare, più avanti stabilizzerò l'andatura. Al quinto km si entra nel parco Inglese, una vera foresta che in certi frangenti somiglia al Central Park, qui corriamo ben 10 km, duretti a causa di un asfalto sconnesso. Dal decimo km sino al 28° inizia una lunga anche se leggera salita. A occhio non sembrerebbe, ma il cronometro indica chiaramente un mio rallentamento, viaggio tra i 4'25" e i 4'30". Non provo a forzare, molti mi superano, il solito errore di chi se la fa sotto quando non riesce a tenere la media, il problema sarà dopo, quando le forze mancheranno e allora in tanti malediranno l'aver imposto un ritmo sostenuto. Correre nel parco è rilassante, la cosa sorprendente è vedere in tanti punti persone ferme ad incitarti. Dal 16° km usciamo e il percorso ci porta in una zona residenziale di Monaco. Tante ville, ma anche pochissima presenza di pubblico. Fiancheggiamo uno stabilimento di Birra, quella dove nel marchio è impresso il frate. Nel dopo gara quando gratuitamente ci viene offerta la stessa birra, capisco perché il percorso è stato dirottato in quella zona, era uno degli sponsor!! Arrivo alla mezza in 1h31'55", sono in perfetta media. Le gambe sono a posto. Ancora 7km di salita e poi l' agognata discesa, dove cercherò di imporre un ritmo maggiore. Giungo al 28° e noto già diversi podisti rallentare vistosamente, " Ve l'avevo detto! " prudenza...... Qua trovo una sorpresa sgradita. L'altimetria dava da qui in poi un leggero ma continuo scendere sino al traguardo, invece ci troviamo di fronte ad una discesa da 500 metri abbastanza ripida, tanto che il km 29 risulterà il più veloce, corso a 4'05", in pratica da qui al traguardo sarà solo pianura. Entriamo nuovamente nel centro della città. Al 30° km passiamo nella centralissima e splendida Marieplatz, dove ad attenderci c'è un pubblico immenso che sostiene tutti i podisti. Mi sento molto bene e corro a 4'15" al km, media che terrò sino al traguardo. Supero tanti atleti in piena crisi. La stessa via ci si ripresenta due km dopo al contrario e naturalmente solite scene di entusiasmo che riescono a caricarti ulteriormente. E' il momento della verità. Qua inizia la Maratona, anche perché ci ritroviamo a fare dal 32 al 36 km il giochetto dell'incrocio, un vero colpo basso per chi già da segnali di cedimento. Vedere nella carreggiata divisa da un nastro, arrivare in senso opposto un atleta che si trova il cartello del 36 Km e tu fermo ancora al 32, può determinare un tracollo mentale irreparabile. Io lo supero indenne, anche se sorpasso vari podisti che camminano, per loro, giungere al traguardo sarà drammatico penso. Manca poco e seppur stanco so perfettamente che nessun ostacolo potrà fermarmi, anzi il raggiungere ulteriori atleti aumenta ancora la mia fiducia. Entro al 37° km, da qui il percorso abbandona il centro e si dirige nuovamente al parco Olimpico. Non c'è pubblico in questi frangenti, ma la sagoma dello stadio è ben visibile ad occhio nudo nonostante la distanza. I km passano veloci fino a quando entro al 41° km e trovo molte persone fuori ad incitarmi, è fatta!! Dopo aver girato intorno alla struttura entro nel sottopassaggio e sbuco all'interno della pista dove mi attendono gli ultimi 300 metri. Li faccio a tutta birra e a cinquanta metri dal traguardo come da tradizione alzo in cielo le mani in segno di vittoria, porto a termine la mia 32° maratona in 3h3'51" come da programma. Dopo qualche decina di minuti arriva Camillo abbastanza stanco e dopo un altro po', molto affaticato Tanino che riesce ad abbattere il proprio personale di 10' nonostante un finale in forte calo. Rigorosa la foto di rito con medaglia, come perfetto per il sottoscritto l'essermi fatto dei massaggi rilassanti e rigeneranti. Sono le 14.00, abbiamo l'aereo poco prima delle 18.00, con fretta si prende la sacca e ci dirigiamo in albergo, non prima di esserci bevuta un'altra splendida birra!! La trasferta è stata positiva, il gruppo affiatato, do un voto alto a Tanino, simpatico, sempre calmo e unico ad aver migliorato il suo personale, a Camillo do il solito voto basso! Mi fa troppo ridere, ma cacchio quanto rompe le balle!! ahahahahha

logo_terralba_295x300A Tutti gli atleti
della Sardegna

OGGETTO: Comunicato

Gent.mi atleti, sono Eugenio Orrù, ex presidente dell'Amatori Terralba, dimessomi a fine 2007, ancora socio e non facente parte dell'organizzativo della 24^ Edizione Marceddì - Terralba 2008.
Dopo aver letto su internet e sentito le critiche sulla gara in questione non potevo non intervenire in merito e rispondere un po' a tutti.

Caro Davide Lilliu, mi complimento per il coraggio che hai avuto nel prendere al volo il suggerimento avuto per porre le scuse agli ospiti della 24^. Mi trovi d'accordo sulla sicurezza del percorso ben organizzato (come sempre), ma... mi trovi d'accordo anche con Pierpaolo Stefanopoli, sei partito bene ma finisci male. Forse hai dimenticato tu e il nuovo direttivo, che dalla 15^ alla 23^ edizione ci siamo sempre migliorati ascoltando le lamentele, i suggerimenti anche copiando dalle altre manifestazioni sarde quanto di positivo poteva esserci per accogliere gli ospiti (atleti) nel miglior modo possibile arrivando ad avere 293 presenze. Quindi se quest'anno i partecipanti erano in parte gli stessi, be... mi dispiace deluderti, ma d'oscure reggie, atti denigratori, ecc. forse ce ne sono stati, ma all'interno degli Amatori Terralba in testa a qualche socio un po' presuntuoso... Davide, chi vi ha messo in testa che chi paga 8 euro d'iscrizione (un'esagerazione) per correre la Marceddì - Terralba venga con intenzioni bellicose e con arroganza impedisce e danneggia l'abbeveraggio? Permettimi: fantasie da Don Chisciotte.
In fondo , non era cosi spiacevole quando con 5 o 6 euro d'iscrizione all'arrivo si consegnava una busta contenente acqua, frutta, panino imbottito e succo di frutta, forse era poco ma c'era.

Caro Pierpaolo e Luigi Stefanopoli, scusatemi, personalmente rispedisco al mittente la parola recidivi e centellinata, perché nelle scorse edizioni l'acqua non è mai mancata, forse qualche postazione o i preposti disponevano male l'abbeveraggio, perché non vi siete lamentati prima, o come dice Massimo Zara nell'immediato dopo gara?

Caro Ugo Sollai anch'io al tuo posto trovandomi di fronte alla prepotenza ed alla maleducazione la penserei allo stesso modo.

Ciao Italo, alla 23^ edizione ti informo che oltre ad essere stati tempestivi nel soccorrere con medico e ambulanza il tuo amico, al pronto soccorso gli era stata riscontrata un'indigestione, non era mancanza d'acqua, stammi bene.
Per quanto riguarda il budget della 24^ edizione garantisco che proprio quello quest'anno non è mancato.

Caro Gino, non credi che invece di CORRERE alla 24^ sarebbe stata più utile la tua presenza? E cercare di porre rimedio? Per me tu come presidente, quindi responsabile dell'Amatori Terralba il minimo che potevi fare era almeno firmare le scuse scritte da Davide, complimenti.
Un saluto a tutti, ci vedremo prossimamente alle gare.

Ciao
Eugenio Orrù

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BIDEROSA.... per la prima volta di corsa... In genere ci vado ogni estate per godere di quella meravigliosa spiaggia. Non corro per raggiungere record personali, ho corso talmente tanto da ragazza che mi viene la nausea al solo pensiero di correre per un risultato. Io corro per essere felice, per essere lontana dal lavoro di insegnante, per essere fiera di dire ai miei alunni che alla loro età, se mi avessero promesso una gara, avrei dato il massimo, perchè allora non c'erano molte alternative alla noia. Io sono una privilegiata perchè lavoro con i ragazzi dagli 11 ai 14 anni; loro mi tengono in "vita" , per loro io corro, sudo, sopporto le angherie del preside, della vice e del ministro "nano" ( vedi " Il Giudice" di De Andrè ) della Funzione Pubblica che decide che se io ho l'influenza, devo ricevere lo stipendio decurtato di otto euro netti al giorno! Perchè quando corro sono libera, vivo in mezzo alla natura e ai miei amici, e godo di spettacoli della natura come Biderosa, ( chi non ha pensato di buttarsi in acqua nel percorso dell'oasi n° 2 ?) . Grazie ancora a a tutti. ... e non ritirate lo striscione prima che io arrivi! Ciao a tutti, Antonietta (la first lady dell'Amatoninu...).

ImageAvevamo bisogno di cambiare aria entrambi, io e Antonello, dopo una serie di problemi che ci hanno tenuti troppo a lungo lontani dalle gare.... problemi che hanno letteralmente sequestrato anima e corpo, ma fortunatamente sorpassati. Ad essere sincera non avevo gran voglia di esserci, la mia mente mi chiedeva di lasciare perdere, ma fortunatamente la caparbietà di Antonello mi ha trascinata nuovamente nel "nostro" mondo, anche se lui, purtroppo, da un pò di tempo ne è isolato per problemi alla schiena che mi auguro vengano presto risolti!!!

ImageBar tekila, si parte, bla bla bla, bla bla bla, tutte cose già scritte in premonizione dall' amico Andrea, previsioni meteo rispettate come già scritto sempre in anticipo dal buon Pier Paolo Stefanopoli.(insomma mica tanto buono quando gareggia). Si prevede che i risultati anche quelli rispecchieranno sempre i pronostici della vigilia, penso di fare una buona gara, ma si sa certe roccaforti son difficili da scavalcare, parto forte (come al solito) pero' stavolta rispetto alle scoppiature del passato il passo sembra reggere ed in effetti pur perdendo qualche posizione sono tre i minutiche riesco a recuperare rispetto al tempo dello scorso anno, pertanto posso ritenermi soddisfatto della mia prestazione.

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A distanza di poche ore dopo una giornata molto lunga trovo finalmente il tempo per scrivere qualche riga sull’ennesima incantevole giornata vissuta ieri in uno dei posti più belli che la nostra Sardegna sa offrirci. Dopo una settimana caratterizzata dal brutto tempo fortuna ha voluto che il weekend fosse benevolo con noi organizzatori ed ha regalato una giornata soleggiata con temperature gradevoli che hanno esaltato una volta di più un luogo incontaminato, ancora integro e praticamente inviolato dalla presenza ingombrante dell’uomo. Per chi ancora non lo sapesse Bide Rosa è un oasi naturalistica protetta e durante l’estate la presenza umana viene contingentata proprio per preservarne la sua naturale e reale bellezza ed il suo fascino, vera attrattiva per ogni turista che ne decanta lo stato e la sua primitiva essenza. In una natura sempre più deturpata, con scenari creati dall’uomo che imbruttiscono, sfigurano e violentano alcuni degli angoli più belli della nostra terra bisogna dare merito al Comune di Orosei e all’Ente Foreste della Sardegna di aver saputo non solo preservare e proteggere ma addirittura esaltare questa cartolina che tutto il mondo c’invidia insieme alla confinante Berchida.

logo_csaa_sem295x300Aggiungere altro dopo quello che hanno scritto Supergigik e Augusto mi sembra superfluo. I luogo da loro descritto in modo così dettagliato non può che fungere da sprono per gli assenti ad essere presenti il prossimo anno. Bidderosa è una gara da inserire nel proprio calendario personale, qualsiasi sia lo stato di forma del momento. Si può correre in modo forte e battagliarsela dal primo all'ultimo metro, ma bisogna prepararla. Si può correre facile e godersela tutta nella sua unicità e nella sua intera bellezza. Si può anche farla al passo se la condizione scarseggia, con qualche sosta in più del previsto, ma con la consapevolezza che al traguardo ci sarà qualcuno ad attenderti. Per una volta credo che l'aspetto agonistico possa tranquillamente essere messo in secondo piano. Io dopo aver saltato l'edizione 2007 , dove fui protagonista come speaker , quest'anno ho voluto nuovamente rimettermi in discussione. Sapevo che il tempo del 2006 di 44'56" era difficile da avvicinare. Quell'anno stavo davvero bene, prova ne fu l'abbattimento per ben tre volte del personale sulla 42 km. Dopo una estate non esaltante con tanti alti e bassi, da un mese a questa parte sto nuovamente correndo bene.
Ho ritrovato entusiasmo e motivazioni, e dover correre la Maratona di Monaco tra una settimana non mi ha per niente frenato domenica. Arrivo all'appuntamento naturalmente stressato. Il continuo ricevere fax di iscrizioni, rispondere a una marea di telefonate, preparare le buste con i pettorali, partecipare alle riunioni societarie, dividere i compiti ecc., cercate di capire, la gara vissuta come atleta passa in secondo piano. Alle 10.50 sto ancora consegnando gli ultimi pettorali, ho 10' per riscaldarmi, ma naturalmente devo assistere e sedare un violento diverbio per il parcheggio di un auto e questo fa esaurire anche quei pochi minuti che speravo di utilizzare. Pazienza, sono abituato a correre spesso in queste condizioni. Alle 11.00 parte la gara. Tattica di gara, dopo aver consultato l'amico guerriero Luca, a razzo!! Ce la giochiamo, oggi vince chi sa tenere il ritmo veloce e costante dal primo all'ultimo chilometro. Sono nelle prime posizioni e corro subito dietro i favoriti, tra questi Orgiana vincitore indiscusso, Morittu , Carta, Sagheddu e l'intramontabile Giovanni Desotgiu, esempio di freschezza atletica, un vero piacere da veder correre.
Gruppo donne
Le gambe sembrano stare bene, non avverto il senso di fatica tipico di un inizio gara sparato con il fiato che non si riesce a rompere subito. Il primo km prevalentemente in discesa e solo l'ultima parte in salita si passa in 3'31" sono ancora attaccato ai primi. So che è un fuoco di paglia, ma me lo godo tutto. All'inizio del secondo troviamo il primo e forse il più duro strappo dell'intera gara, non lungo ma con molta pendenza. Anche qui le gambe reagiscono bene. Il mio gruppo è composto anche da Luca Sanna, Pasqualino Denti, Bastiano Casu, Armando Porru e il piccolo atleta del Goceano Agostino Saba, il futuro del mezzofondo sardo. Si corre bene insieme, si cerca di non ostacolarci visto che la strada presenta tratti sconnessi, ghiaiosi e il passo non riesce ad essere costante. Logicamente dopo essere passati in 7'11" al secondo km, adeguiamo il passo al proprio stato di forma, questo per non avere tragiche sorprese nella seconda parte del gara.


Non è la prima volta che una prova inizia come un film di Guerra dove io sono l'eroe della storia, ma con il passare dei km la stessa storia si trasforma in dramma, continua come se fosse un film del terrore, per poi finire nella tipica versione della commedia all'italiana con epilogo ridicolo per il sottoscritto, insomma per dirla in breve, non faccio cagate e rallento leggermente. Si costeggia il lago di Sa Curcurica, autentico monumento naturale e dopo aver affrontato l'impegnativa salita che ci permette di osservare parte del Golfo di Orosei, si scende verso l'oasi numero due. Abbiamo il tempo di afferrare un bicchiere di acqua e buttarci a rotta di collo sino all'ingresso della spiaggia centrale. Iniziano quei trecento metri tanto affascinanti quanto impegnativi del tratto corso sulla spiaggia. Ci sono una ventina di persone in costume da bagno a farci tifo nel nostro lento incedere, anche perché veloci non si può di certo andare. Impossibile non osservare alla nostra destra il mare di un color azzurro cristallino, completamente piatto. La voglia di tuffarsi in acqua c'è, ma sparisce anche subito, mi riconcentro immediatamente. Entriamo nel parcheggio dell'oasi 3 , siamo al quinto km. Si corre fianco la spiaggia lungo il sentiero generalmente frequentato dai turisti, seguendo la staccionata in legno.

Qua cambio tattica, forzo per un km, accelero il passo. Questo mi permette di raggiungere Luca Speciani ospite nostro in questo w.e., superarlo al sesto, riprendere anche il cadetto Mattia Denti e allungare decisamente il passo. Si staccano quasi tutti, compreso l'amico Luca che incito a non mollare. Con me solo Bastiano e Armando. Siamo sulla via del ritorno, in lontananza riconosco la sagoma di Augusto Cervo, lo attacchiamo poco prima del settimo km, quando inizia uno strappo niente male, è bravo a non cedere subito, anzi risponde all'attacco, ma mancano cinque km e alla fine il nostro passo è decisamente più veloce. Si ripassa al rifornimento, alla nostra destra, il bivio che porta al punto trigonometrico, sito a 180 metri di altezza , dove è possibile osservare l'intero panorama del Golfo di Orosei, e tutte le spiagge questo fine settimana praticamente deserte. Da qui sino al decimo km è la parte più fluida, chi ne ha spinge. Anche Armando ammaina la bandiera, rimango solo con Bastiano, ma oggi il suo respiro è affannoso, non è quello che conosciamo bene, anche lui a un km dall'arrivo con il sopraggiungere delle ultime salite rallenta. Io proseguo nel mio bel passo sotto i 3'45" negli ultimi due km, con in lontananza la vista del duo Pulina - Goseli, ormai troppo lontani per essere ripresi.
relax fine gara
La salita finale si fa sentire, le gambe sono stanche, ma il traguardo è vicinissimo e quando vedo lo striscione dell'arrivo provo un senso di sollevamento. 45'45" il tempo finale, ben al di sopra del personale ma visibilmente soddisfatto, pensavo di non tenere questi ritmi. Il resto è storia già scritta, un pranzo credo di alta qualità, servito in poco meno di venti minuti. Al termine le premiazioni, dove la grande sorpresa è quella di essere omaggiato dall'amico Gavino, che seguo da un anno come trainer, con un GPS della Casio. Un regalo sicuramente esagerato, ma ampiamente apprezzato dal sottoscritto che ora si sente in forte debito, e che ha fatto una promessa solenne, entro la primavera si scende sotto le 3 ore e mezza in Maratona!! La serata si conclude con i soliti saluti alle persone presenti e il recupero di tutto il materiale utilizzato per la manifestazione. Alle 21.00 dopo aver scaricato il furgone rientro a casa molto sereno, anche questa è andata. Non posso in queste ultime righe che ringraziare tutti i presenti, gli amici di sempre che ci accompagnano in tutte le nostre iniziative, chi per la prima volta ha conosciuto il luogo e ne rimasto incantato e in modo particolare l'intera società presente in massa e che ha lavorato con spirito di abnegazione per garantire la riuscita della quarta edizione di questa manifestazione. Al prossimo anno...

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Il tifo delle persone in tenuta balneare fà provare ai podisti un pò di invidia che per un attimo vorrebbero scambiare i ruoli. Sul podio per "meriti" evidenti e riconosciuti e guadagnati sul campo vanno a tutti gli Atleti e Familiari del circolo Amatori Nuoro, società organizzatrice che ha ideato e continua ad organizzare una manifestazione unica nel suo genere.Le evidenti difficoltà dovute alla distanza della località di residenza dei soci dalla zona di svolgimento della gara vengono annullate da una organizzazione perfetta che può far sembrare ai non addetti ai lavori semplicistica la preparazione di una gara del genere.Il ristoro a fine gara e il pranzo offerto ai podisti e familiari al seguito, circa 600 persone sono stati organizzati in modo che il tutto si svolgesse in modo veloce e ordinato.

Per dovere di cronaca il menù ,composto da malloredus al sugo ,carne e salsiccia arrosto, formaggio e salsiccia fresca, verdura vino e birra, era per quantità più proporzionato ad una maratona che ad una corsa di 12 km. Le crostate e le torte accompagnate da un buon vino dolce hanno chiuso il menù. Sul podio i podisti che hanno risposto alla grande all'invito degli organizzatori interpretando anche nel giusto modo lo spirito di questa gara Per scelta son stati premiati solo il primo uomo e la prima donna a tagliare il traguardo che per dovere di cronaca sono stati Salvatore Orgiana e Caterina Miscali. Dal mio punto di vista è stato un bellissimo fine settimana, iniziato il sabato pomeriggio.Chiuso in negozio sono partito in compagnia di mia moglie ed un gruppo di amici alla volta di Orosei.Tappa intermedia in un paese del centro Sardegna,Sarule, che i proprio in questo fine settimana organizzava "Cortes Aperte" manifestazione che coinvolge vari paesi dell'interno alla riscoperta di vecchie tradizioni, per saperne di più www.nu.camcom.it .

Arriviamo a Cala Liberotto, sede di un carinissimo hotel, ceniamo in una sala dove siamo gli unici a parlare italiano, per la maggioranza siamo circondati da svizzeri, austriaci e tedeschi.effettivamente la stagione permette ancora qualche uscita marina. Riguardo la gara non avevo grandi aspettative,sono reduce da 2 settimane un pò stressanti per tante piccole cause che prese da sole non sono un granchè di problematico ma come diceva il grande Totò è la somma che fa il totale. Comunque un tempo di 56' in un percorso di 12 km del genere non è male,se non il fisico almeno lo spirito e la mente sono stati soddisfatti.Dopo il pranzo sosta sugli scogli di Cala Liberotto ad ammirare il panorama e pensare alla fortuna che abbiamo nell'avere a disposizione posti così belli e poter avere la possibilità di poterli vedere. Troppe volte si danno per scontate delle cose e delle persone e non ci soffermiamo ad apprezzarle e a dare loro la giusta considerazione

CARPI-LA MIA MARATONA: Splassccchhh

Quella domenica mi sarei voluto alzare tardissimo ..... sapevo che, per la prima volta, avrei raggiunto la zona partenza in "solitudine", nessuno dei compagni di allenamento. Per la prima volta, al traguardo, non avrei trovato l'abbraccio di mia moglie, degli amici.
Solo all'ultimo momento avevo potuto decidere la partecipazione a questa maratona. Un impegno , poi saltato, mi aveva impedito di farlo nei tempi giusti. La conseguenza più significativa era stata quella di dover seguire un programma supercompresso. Lunghi e lunghissimi, ripetute e variazioni ......quasi sempre solo. Di rado, la gradita compagnia di qualche amico.


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Andrea borraccia
Cronaca al presente di un futuro tanto prossimo quanto certo.

 

Ore 8,30, la storia si ripete….. appuntamento al Bar Tekila di Via Barcellona e tutti in macchina per una nuova avventura. Oggi non siamo in tanti a gareggiare, ma siamo ugualmente numerosi perché tutti i presenti viaggiamo con famiglia al seguito, e non potrebbe essere altrimenti, visto lo splendido scenario che si appresta a ospitare la nostra splendida, gioiosa, inimitabile e incerottata (ma solo a parole e fino al momento dello sparo, poi……) carovana.