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La gara "Macomer corre a S.Pantaleo nel centro storico"era la nostra seconda scommessa per quest'anno.. ad un solo mese di distanza dalla Corsa Verde eccoci a correre a Macomer, ma questa volta era diverso. Già dalle mattina presto eravamo in giro per le vie del circuito per cercare le persone che non avevamo ancora trovato per far spostare le autovetture lasciate nei parcheggi da vari giorni. E come si faceva tempo fa, con il megafono ad annunciare la novità di una gara in città e chiedere alla gente di partecipare incitando ed ospitando i tanti amici che sarebbero venuti da tutta la Sardegna. Poco riposo dopo pranzo e via alle 14,30 giù in piazza per gli ultimi ritocchi e in men che non si dica l'arco gonfiabile era posizionato,il tappeto rosso pronto, gli atleti arrivati e i piccoli in fermento ..si parte! Organizzare una gara in città è stata una cosa che garamacomer_295x300ci ha riempito di orgoglio, vedere i genitori contenti di poter seguire per una volta i propri figli in una gara nelle via cittadine invece di macinare km per poterli vedere gareggiare è stato un piacere, correre tra parenti e amici anche quello è stato divertente. Il percorso ci ha portato dentro la storia di Macomer, davanti alla casa del poeta Melchiorre Murenu , a pochi passi dal luogo dove è stato ucciso, per poi scendere verso la chiesetta di S.Croce , costeggiare poi la chiesa di S.Pantaleo su un acciottolato che ha messo a dura prova i piedi di tanti atleti.. un'ultima salita ci ha poi accompagnato al Corso Umberto per poi rientrare nell'antica Via Roma dove era fissato l'arrivo e la partenza; per noi che conosciamo bene queste vie il percorso non sembrava molto duro, molti atleti ci hanno assicurato, invece, che lo era ma in manchia_295x300compenso dicevano anche era anche bello e vario,con diversi cambi di ritmo. Comunque una cosa è certa quando ci venivano pensieri cupi riuscivamo a cambiare umore per la certezza della presenza di tanti amici , che non hanno disilluso le nostre aspettative, dimostrandoci con la loro presenza sia alla corsa verde che alla corsa a Macomer che la nostra piccola società sta lavorando bene e di questo ve ne siamo enormemente grati. grazie a tutte le società presenti a Macomer e grazie anche a chi ha ideato il CurreSardignajò, perché rispecchia quello che noi intendiamo della corsa su strada. Per quanto riguarda alcuni dati tecnici, le prove Master/Assolute sono state divise in due partenze, femminile prima e maschile per ultima. La prova femminile, con quaranta atlete al via, è stata vinta in modo netto dalla brava Nuccia Manchia (nella foto) della società Runners Oschiri che chiude i tre impegnativi giri in 20'51", rifilando ben 53" all'esperta Caterina Miscali Guilcer Team e 1'07" ad una sempre crescente Ivana Corrias atleta della Libertas Campidano che riesce a prevalere per una manciata di secondi su Antonella Cau dell'Atletica Amatori Nuoro e Adalgisa Deriu del Guilcer team. Nella gara maschile con 140 partenti un ritrovato Emanuele Concu dell'Atletica Ozieri (nella foto) con il tempo di 30'11" ritrova la vittoria dopo lungo letargo, riuscendo a staccare solo all'ultimo dei cinque giri previsti in questa prova l'indomito Giovanni Desotgiu dell'Amatori Nuoro staccandolo di 17 secondi, e sull'atleta di casa Roberto Fraoni giunto terzo con 48" di ritardo che vince la volata su Andrea Porta dell'Atletica S.Gavino. Quinto il bravo Ivan Pulina di Ploaghe e poi la numerosa pattuglia dei giovani del Goceano.

In allegato la tabella dei premi della lotteria:

San_Pantaleo_MacomerE' da raccontare la splendida manifestazione che sabato si è svolta a Macomer, paese nel quale dopo due giorni di caldo africano sono riusciti persino ad "ordinare" un fresco serale che assomigliava tanto alle temperature del tardo autunno!

Partenza da Nuoro alle 16, nell'abitacolo della mia Super C3 senza marce il condizionatore riusciva a malapena a dimostrare la sua presenza. Per la prima volta ci troviamo a percorrere con la mia famigliola sportiva il "Ponte Cammello" che ormai permette di arrivare in paese senza più avere l'impressione di essere sulle montagne russe: veramente comodo!

Centro già chiuso al traffico e deviazione verso un ampio parcheggio dove abbiamo la gioia di rincontrare Andrea (Borraccia), Paola e di conoscere Luigi (Ser) e Ivana (la Biondina)... visi simpatici come tutti i Corsardi!

Alle iscrizione troviamo tanti circolini e, per me, tutte le ultime conoscenze fatte negli allenamenti su pista e alle poche gare nelle quali ho accompagnato Alessandro... finalmente conosciamo Norma, grande organizzatrice dell'evento che nonostante il daffare non manca di accoglierci a braccia aperte facendoci sentire come a casa nostra!

Ansia, ansia... momenti di terrore... lo stomaco risucchiato dall'interno da una forza sconosciuta! A tutto ciò non aiutano i commenti dei tanti corridori esperti :-Percorso meraviglioso ma impegnativo!-, -Sarà dura!-, -Salite con ciottoli, occhio a dove mettete i piedi!- Immaginate la mia faccia... forse avrei fatto meglio a rinviare il battesimo!

Prime gare quelle del settore giovanile, per fortuna ci pensano i miei bimbi, Samuele e Gioele, rispettivamente 4° e 1° posto esordienti A e C, a tenere alto il nome della famiglia... le mani tremano, non sono riuscita nemmeno a scattargli una foto!

Finalmente giunge l'ora, tutte le donne alla partenza, il chip è lì, incastrato tra i lacci, che fa l'occhiolino... puoi farcela!

Vicoli strettissimi, discese improvvise, salite dai ciottoli sporgenti e distanti ma... un centro storico favoloso, un belvedere da paura, abitanti presenti, vocianti e festosi... per non parlare poi della forza magica che veniva dall'incitamento ad ogni passaggio degli amici della Società e non... forse per questo non ho mollato nonostante la fatica soprattutto nelle salite che ancora non so affrontare.

Finito il primo giro Alessandro mi ha confessato di aver temuto che mi sarei fermata e invece... non ho pensato a chi avevo avanti e dietro, solo alla sfida contro me stessa, al piacere che provo da quando ho conosciuto questo meraviglioso mondo... tagliare il traguardo mi ha dato sensazioni di gioia come quelle del superamento degli esami con in più una grossa soddisfazione a livello fisico: non è facile da spiegare sono corde molto intime che quando vibrano è difficile descrivere solo con parole, ci vorrebbero anche musica e colore!Macomer_San_Pantaleo2

Bellissima la gara degli uomini con grande e splendida partecipazione del gruppo Filippide, reale dimostrazione che nello sport si può coltivare con successo l'idea del "TUTTI PROTAGONISTI NESSUNO ESCLUSO", complimenti ragazzi!

Vi sarete accorti che non ho dono di sintesi e per come girano vorticosamente le parole nella mia testa starei qui a scrivere mille dettagli... siccome leggo nelle vostre menti tanti pensieri quali:-Ma quando finisce!-, -Che noia!- ecc, concludo esaltando il fantastico panino con salsiccia arrosto che ha, menomale, in parte, reintegrato i grammi persi (gioie della vita)!

Un grazie di cuore a Norma e al suo staff per averci dato la possibilità di passare una lieta serata all'insegna dello sport e dell'amicizia. A presto.

 

antonello vargiuTredicesima edizione, quella di San Sperate, dove gli organizzatori con a capo il loro presidente Mauro Ambus, hanno voluto onorare, come al solito, con una gara tra le più importanti nel panorama atletico isolano. Si tratta di un percorso di circa 960 mt. da percorrere per gli uomini 6 volte pari a circa 5.800 mt. mentre le donne dovevano percorrerlo 4 volte. Il giro ad anello è piuttosto pianeggiante e veloce e la giornata, seppure calda (27°), è leggermente ventilata dal maestrale. Al via sono presenti 155 atleti uomini con la presenza di una decina di atleti senior. La gara è stata vinta con una certa facilità da Stefano Floris (Senior, Amsicora CA) frutto di un periodo piuttosto fecondo di allenamenti duri dove molto spesso io stesso ho potuto assistere al suo fianco approfittando di tale occasione per la mia preparazione. Al secondo posto arriva Carlo Meloni (Senior, Futura CA) atleta cagliaritano di 43 anni residente a Trento che, quando rientra nella sua isola mette sempre in mostra le proprie capacità atletiche "rischiando", nonostante la sua età, di vincere le gare. Terzo posto per Massimo Spiga (Senior, Amsicora CA) giovane atleta di San Sperate, passato all'Amsicora, che in casa propria voleva dimostrare tutte le proprie qualità. Ottimo quarto posto per Simone Pes (Senior, Amsicora CA) che dopo alcuni anni di rodaggio ha giustamente messo a fuoco i punti cardine riguardanti la tenuta di gara ed oggi ha dimostrato di essere diventato maturo per ben figurare anche nelle prossime manifestazioni. Quinto posto per Giuseppe Mura (Senior, CUS CA) giovanissimo atleta emergente. Sesto Paolo Porcu (M.45, Orroli) atleta guasilese proveniente dal mondo del ciclismo con fortissime capacità aerobiche e tenacia da vendere. Settimo Marco Frau (Senior, Amsicora CA), atleta fortissimo nelle gare corte di pista mentre ottavo è arrivato Roberto Siddi (M.35, Serramanna), atleta leggerissimo sempre in ottime condizioni. Da segnalare, a ridosso dei primi otto, le posizioni di Giuseppe Coco (Senior, Runners CA), Andrea Culeddu (TM, Runners CA), Massimiliano Nocco (M35, Cortoghiana), Roberto Piludu (Senior, Futura CA), Giampietro Dessì (M.35, Sporting Sie) l'inossidabile Gianni Carta (M50, Serramanna), Cavallaro (M.40 Amat. NU) ed i due atleti di San Sperate Serafino Licheri e Roberto Enas. Io sono arrivato intorno al 19° posto con un tempo di 20'47" ad un ritmo vicino ai 3'35" a km. con una progressione costante negli ultimi giri che mi ha permesso di superare gli amici Alessandro Mameli (M35. Tespiense Quartu) e Luigi Mascia (M.40, Libertas Campidano). Tra le donne c'è stata poca storia. Marinella Curreli (Senior, CUS SS) ha staccato tutte sin dall'inizio dettando legge nonostante la non più giovanissima età. Secondo posto per Simona Pili mentre terza è arrivata M. Grazia Piras. Ben staccate le altre atlete: Innocenti, Sailis e Corrias. Buoni i premi a base di pesche e piante varie ai primi tre delle varie categorie mentre ai primi 8 atleti maschi e le prime 6 donne premi in denaro. A fine gara da mangiare per tutti con panini imbottiti con carne appena cotta arrosto e macedonia di frutta. (Attenzione, queste poche righe sono state scritte alcune ore dopo la gara, qualora le posizioni in classifica da me indicate non fossero veritiere mi scuso in anticipo con tali atleti).

claudia bussu oraniTentiamo con umiltà di dare un supporto allla sonnolenta redazione del sito federale e riportiamo le prime notizie da Novi Sad (segnaliamo da www.fidal.it):
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Buona partenza degli azzurri nella giornata inaugurale degli Europei juniores di Novi Sad: in mattinata Antonella Palmisano ha conquistato la medaglia d'argento nei 10000 metri di marcia, grazie ad una rimonta prodigiosa sulla russa Okhotnikova, poi bronzo: 46'59"47 il tempo dell'azzurra, di eccezionale caratura in considerazione del caldo terribile che ha accolto gli atleti allo Stadio Karadjordje. L'oro è andato all'altra russa Alembekova. E domani ci saranno due ragazzi italiani nella finale dei 100 metri: con il campione tricolore Valerio Rosichini, anche la rivelazione Delmas Obou, pisano di origini ivoriane. Promossi nei 400 metri Valentina Zappa, nelle siepi Valeria Roffino e nell'alto Lorenzo Biaggi, mentre nel triplo avanzano Chiari e Brito. Giallo-Tamberi nel giavellotto.
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Questa la dichiarazione ufficiale della Fidal nazionale. Da Antonio Bellu, allenatore di Claudia Bussu, ci arriva questo commento:
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dopo il pranzo, ho solo ora un po' di tempo per collegarmi, alle 17 c'è la premiazione della marcia! Rimango comunque soddisfatto della partecipazione. Un piccolo sogno che si avvera. Dopo quest'anno, veramente duro, di meglio oggi non poteva fare. Marciava pesante, non è mai entrata in gara. Temperature altissime e caldo allucinante. La metà si sono ritirate, questo sta a significare che il caldo ha tagliato le gambe a molte atlete. Voleva ritirarsi sin dal 1km, quando ha capito che oggi proprio non era giornata. Molto stanca e stremata dopo l'avventura avvenuta di martedì conclusasi solo ieri intorno alle 22.00! Ha voluto terminare la gara, per bontà, per orgoglio e spirito personale. Non è da lei ritirarsi, preferisce fare un tempo alto e combattere sino alla fine piuttosto che ritirarsi anche quando tutto è difficile, specie una giornata come oggi. In allenamento la resa è stata molto più alta alle aspettative, ma una giornata così, capita. Lei è una che soffre il caldo. Ma non cerchiamo nè scuse nè altro. Siamo venuti qui a Novi Sad, sapendo cosa potevamo e non potevamo fare. Sapevamo in partenza che se ci fosse stata una giornata del genere, il gioco sarebbe stato molto difficile. E' stata comunque una bella avventura, e un 10 posto, anche se il tempo è alto, è sempre un decimo posto. Intanto si è qualificata, cosa non di poco conto, poi un modesto decimo posto. E' andata così. Il pianto a fine gara, c'è stato, il mio abbraccio idem. Ma sono contento per ciò che ha fatto. Sono orgoglioso di avere un'atleta come Claudia, che mi ha dato e mi sta facendo vivere un'esperienza unica. E' la prima esperienza anche come allenatore. Non è da tutti iniziare con questi ritmi e queste esperienze. Anche oggi ho imparato tante cose. E devo ringraziare per questo un'atleta come Claudia, GRAZIE!!!!!!! Ritornando alla gara della Palmisano, è stata veramente brava, cocciuta da buona terrona. Ha bontà da vendere questa ragazza. Partita in testa, senza paura, a tirare per i primi giri e poi subito rincalzata dalle 2 russe e dalla rumena. Ha saputo controllare la gara sino al 4°km dove ha preso la rumena e poi subito all'inseguimento della 2 russa. Il distacco tra Antonella e la russa è stato di 14-12 secondi. Il viso della russa era distrutto, quella di Antonella ancora di più. LA prima russa ha sofferto molto meno il caldo, ma intorno al 7°km anche lei ha ceduto. Antonella continuava il rincalzo, un tifo incredibile da parte della delegazione italiana, ma non solo, anche spagnoli e francesi tifavano per casa italia! Uno scenario stupendo, unico, che nello sport ci fa veramente onore. A 600m dalla fine sembrava tutto finito, russia, russia, italia, e invece a 400m è iniziata una volata incredibile e ai 200m la russa viene sorpassata da una grande Antonella, che la passa, e le da 50m! la russa rimane impassibile, la prima ha vinto, ma con un distacco di soli 90m! La commozione è stata grande, e lo speaker non era per la campionessa europea ma per la Palmisano! Tutti applaudivano. Che dire, dovevate vedere la gara in tv, o meglio dal vivo, per rendervi conto dello spettacolo e dello scenario che si è venuto a creare da questa prima giornata dei campionati europei juniores!

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Ho appena finito di scorrere i risultati dei campionati individuali su pista che si sono svolti a Cagliari questo ultimo fine settimana. Rispetto ai societari c'è stata una maggiore partecipazione, in particolare nelle prove di velocità. (foto G.Carlo Colombo per Omega/Fidal) A questa maggiore partecipazione non ha fatto riscontro una qualità migliore, tutte le discipline hanno evidenziato lo stato scadente di salute dell'atletica Sarda. Il fine settimana è stato caratterizzato da un forte vento, molto probabilmente nelle gare di mezzofondo ha creato molti problemi, altrimenti i tempi riscontrati negli 800, 1500 e 5000 non avrebbero altre giustificazioni. In ogni caso è davvero mortificante assistere a delle gare con un numero così esiguo di atleti, una disaffezione alla quale se non si pone rimedio, porterebbe alla morte certa di queste specialità. Nelle prove di velocità, assenti gli unici atleti di rilievo Sardo, Salvagno e Dettori, l'atleta più esperto del panorama regionale Amici ha avuto poche difficoltà ad aggiudicarsi sia i 100 che i 200 metri. tempi alti nonostante il vento a favore ma almeno il settore tiene numericamente. arrivo_pista_295x300Nei 400 prove ancora numerose ma qualitativamente modeste, qua però potrebbe aver influito molto il vento. Se il riscontro cronometrico non è stato eccelso, comunque la gara ha vissuto un finale emozionante con ben tre atleti giunti al traguardo con il medesimo tempo. La prova sarà stata assegnata tramite fotofinish. Le prove dagli 800 ai 5000 hanno visto anche questa volta la presenza di diversi atleti Master. Se la federazione decide di aprire gli individuali anche alle categorie amatoriali vuol dire che gli assoluti stanno scomparendo, bisogna trovare rimedi urgenti. Scorrendo le prove successive, se sino ad ora si è parlato di stato scadente, adesso possiamo parlare di situazione drammatica!! Gare con quattro, tre, due e in alcuni casi anche un solo atleta! Ricordiamoci che nel momento che viene a mancare la competizione, manca anche lo stimolo all'atleta di migliorarsi. Ripeto la domanda. Gli organi competenti come pensano di arginare questa fuga? Comunque nelle prove poco da segnalare se non la prova di Alessio Massa nel disco che rispetto agli altri sembra un marziano. Alla fine vengono corse due staffette che non si comprende bene che attinenza abbiano con i campionati individuali. Il settore femminile rispetto ai societari ha fatto un ulteriore passo indietro. Poche le atlete presenti, e prestazioni anche qui modeste, se si eccettuano i 100 metri agevolati però da un vento da + 4.9. Anche qui un occhio attento, osserva diverse atlete master che coprono gare che sarebbero quasi deserte. Dati nel settore femminile dove c'è ben poco da analizzare. Nelle prove di mezzofondo assente Claudia Pinna, non si vede uno spiraglio di luce. Insomma i campionati individuali di atletica 2009 si chiudono con parecchi interrogativi.

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Ho appena letto i risultati dei campionati assoluti di società disputati a Cagliari qualche settimana fa. Rimango incredulo nel verificare in quale stato di salute si trovi l'Atletica leggera Sarda. I numeri dicono tutto. Ho sempre ritenuto questo appuntamento come il momento più alto per l'Atletica isolana e sino a qualche trascorso fa, anche perché presente alla manifestazione da spettatore, ne avevo apprezzato oltre il contenuto tecnico anche quello partecipativo, ora latitano entrambi. Leggere di discipline partecipate con soli due o tre atleti e in alcuni casi anche singolarmente (vedi le siepi) preoccupa me, ma dovrebbe preoccupare anche gli addetti ai lavori, quindi la federazione e le società che in Sardegna hanno un certo blasone. Scorrendo nel computer, nel settore maschile praticamente è inesistente la parte centro settentrionale della Sardegna, rappresentata solo in qualche gara da elementi del Cus Sassari. Olbia, Alghero e Nuoro completamente assenti. In basso solo l'Amsicora Cagliari, l'Atletica Oristano e la Pol. Jolao di Iglesias sono capaci di competere in diverse prove. Nel settore femminile la situazione è ancora peggiore numericamente parlando. Sono presenti solo Cus Cagliari, Cus Sassari, Amsicora, Atletica Oristano e qualche altra società con qualche individualità. Se poi, oltre che esaminare l'aspetto numerico, ci soffermiamo a vedere quello tecnico, allora toccheremo proprio il fondo. Si salva un pochino la velocità, anche se i tempi sono ben lontani dal poter confrontarsi con quelli nazionali. Le gare del mezzofondo, a parte qualche eccezione, vediamo tempi degni di qualche Master evoluto. Emblematico il 1500 corso con soli tre atleti e dove il povero Stefano Floris non è riuscito a scendere sotto i 4' probabilmente a causa di una corsa in solitudine con conseguente mancanza di competizione con altri. Nel 5000 a parte il bravo Azzena che a quasi 40 anni dice ancora la sua, da segnalare una bella prestazione di Simone Pes sceso abbondantemente sotto i 17' ma in ogni caso con tempi ben lontani da quelli di valore assoluto. Nella stessa prova per raggiungere i sei atleti hanno partecipato anche due atleti del settore Amatoriale, sigh! Il settore femminile ahimè piange ancora di più e all'orizzonte si vede ben poco. Nelle prove veloci con difficoltà si raggiungono le otto atlete, mentre nel mezzofondo i numeri scendono in modo cupo. Ci si augura che le brave atlete di Ploaghe possano continuare a crescere e ad essere da sprono per un settore fortemente in crisi, ne è esempio lampante il 5000 con tempi altissimi. Nelle discipline alternative alla corsa, anche qui i numeri parlano chiaro, anche se in anni passati non si è assistito a prove particolarmente partecipate, però i risultati tecnici erano decisamente migliori. Il salto in lungo che per anni è stato uno dei fiori all'occhiello e dove la Sardegna è stata capace anche di portare a casa titoli Italiani è in forte declino con misure davvero modeste. Il salto in alto (foto Omega/FIdal) assente totalmente, un solo atleta non fa testo. Qualcosa si intravede nelle discipline dei lanci, ma anche qui il livello non è per niente competitivo. C'è da lavorare e anche parecchio, c'è da ridare entusiasmo a uno sport ritenuto da tutti il più importante e bello al mondo.

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Scrissi esattamente un anno fa che questa esperienza andava ripetuta e che sarebbe stato bello se si fosse aggiunta qualche altra conoscenza. Ma di che si parla? Semplice, della 2° edizione della Corsa in salita Marreri - Monte Ortobene di circa 16km che partendo dalla vecchia e diroccata caserma dei carabinieri dislocata all'incrocio per Orune, nella vecchia NuoroSiniscola, ci porta fin su in vetta al Monte Ortobene. L'anno passato il tempo fu clemente, temperature basse e 14 agguerriti soci che si diedero battaglia tra gli impegnativi tornanti che portavano fin su nel grande polmone verde nuorese.

Quest'anno la seconda edizione ha visto la partecipazione di ben 18 soci, 3 amici della Delogu e un ospite esterno venuto da Ghilarza con il chiaro intento di recarsi a pranzo al noto ristorante Su Gologone...tale Fausto Deandrea in compagnia di moglie e figlio. In totale in 22 alle 6.00 del mattino in vetta con i visi ancora scavati dalle piaghe dei cuscini. La mattina è molto fresca e soffia ancora un leggero maestrale che sarà da tutti ben accolto.

Si giunge sul luogo di partenza e dopo la rituale foto alle 6.40 si parte. Il gruppo dei migliori è formato dal vincitore dell'edizione dell'anno precedente Gianni Goseli, da Furia Giuseppe Cavallaro, da Fausto, Armando Linguasciolta Porru e Supergigik nell'inedita veste di atleta master amatore. Dietro vi è il resto del gruppo, tra questi notiamo il ritorno di Wolf dopo diversi mesi d'inattività, Orlando il degrignatore folle, Marco Ciuffetto, Alessandra tascabile Ceccarelli. Seguono con distacchi più rilevanti, il trio Delogu composto dalla bellissima coppia Antonio Meloni e Rita Pusceddu in compagnia di Antonello Cochise Pinna. Poi a ruota, Antonella Sa Mere Cau, Francesco Inflazione Soro, Pino Nocerino per gli amici Noverino (provate a scriverlo su word), Franco Segaossa Farina, Giòmaria Sorrisone Vargiu, lo Spilungone dai capelli bianchi, Alessandro Bussola Ticca. Poi i tre che correranno solo la prima parte di 9 km: Paolo Bruce Willis Rizzo, Alessandro Cucciolo Cacciotto e Angelo Birrainfrigo Orsini.Paolo_Rizzo_295X300

L'antilope Goseli prende il largo dopo circa 3 km, tengono Furia Cavallaro e Fausto. Supergigik e Armando si tengono a distanza di sicurezza. Lungo i tornanti ove è possibile osservare angoli di rara bellezza l'allenamento è una lotta sul ritmo da tenere per non pagare dazio dopo. La prima parte di 9km è la più agevole delle due ma non per questo meno impegnativa. Sulla nostra destra è possibile ammirare la valle del sole di Marreri oggi particolarmente ventilata e nonostante le prime ore mattino già irradiata dai raggi solari. Giungiamo in 44 minuti esatti con Fausto che ci precede di circa 100 metri e li terrà fin in vetta senza cedere di un cm. Seconda parte più dura, pendenze più elevate e ovviamente gambe più stanche. Ma oggi è giornata buona e il ritmo non scema. Qui la strada accarezza i boschi maestosi che paiono accoglierti e proteggerti. Si giunge dopo poco più di 33 minuti per concludere la fatica in 1h17'20'' esattamente 2 minuti e 29'' secondi in meno dell'anno precedente. Ma quest'anno le gambe erano migliori e la fatica si è fatta sentire di meno. Gianni Goseli vince la seconda edizione in 1h12'53'', il grande Furia giunge 2 minuti dopo, terzo il mai domo Fausto che lascia la medaglia di legno al sottoscritto in comproprietà con Armando. Dopo giungono uno dopo l'altro i restanti 17 alcuni dei quali straordinariamente riposati. Chiude il gruppo il novizio Alessandro Ticca da encomiare considerata la giovane età podistica. Nessuna traccia delle donne del Wolfwomanbustadream completamente assente o imboscate come qualcuno ha rimarcato.

Alle 9.30 tutti insieme per la colazione rigenerante, per scambiare qualche opinione sul recente G8 e per darci appuntamento all'anno prossimo per la terza edizione di questo meraviglioso allenamento. Oggi poi quest'appuntamento ha un sapore diverso, il sapore della verità...ma questa è un'altra storia che racconterò in seguito.

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Bella serata quella appena trascorsa a S.Sperate questo fine settimana. Una delle società indubbiamente più vivaci del panorama podistico Sardo ha saputo offrire un prodotto di alta qualità. Il Trofeo Paese Museo, giunto alla sua tredicesima edizione, quest'anno è stato spostato di qualche settimana in avanti, creando qualche problemino agli amici San Speratini che avrebbero voluto farlo coincidere con la tradizionale sagra delle pesche. Ciò non ha abbattuto la società locale che ieri è riuscita a garantire comunque una manifestazione senza pecche organizzative. La location è sempre la solita, una bella piazza alberata con tanto di fontana utilizzata per refrigerarsi. Veloce il ritiro pettorali con consegna magliette e confezione gradita di pesche tipicamente del luogo. Non tantissime le persone presenti. Tanti i motivi di queste rinunce. In primis la concomitanza di altre due gare nel fine settimana, il caldo dei giorni precedenti che potrebbe aver scoraggiato diversi atleti e anche perché in questo periodo in tanti preferiscono il mare alle competizioni. In ogni caso la pattuglia presente è di buona levatura. Alle 19.00 circa partono per prime le categorie giovanili, anche in questo caso non numerose però sempre belle da vedersi. Dopo le 20.00 con due partenze separate prima le donne e poi gli uomini nelle categorie Master/Assolute. Rispetto a qualche edizione fa, quando corsi qua a S.Sperate, sensibilmente ridotta la rappresentanza femminile. Circa una ventina ai nastri di partenza ad affrontarsi sui quasi 4 km di gara da corrersi in giri da 960 metri, con Marinella Curreli che partiva subito veloce e non trovava nessun contrasto da parte della brava Simona Pili e dalla crescente Giulia Innocenti che giungevano al traguardo abbastanza staccate. La prova maschile con più di cento atleti alla partenza, veniva vinta con grande autorità dall'atleta amsicorino Stefano Floris, che imprimeva un ritmo vertiginoso al quale nessuno riusciva minimamente a rispondere. Al secondo posto giungeva Meloni della Futura Cagliari, mentre il terzo posto, il giovane Spiga riusciva a strapparlo al sempre più sorprendente Simone Pes dopo una lunga e combattuta volata. In questa prova ho preso parte anche io. Reduce da quasi due mesi di inattività forzata, ho voluto presenziare insieme ad alcuni compagni di squadra come gesto di riconoscenza nei confronti di chi in precedenza è venuto a correre a Nuoro. Avrei voluto poter competere con i pari di categoria, ma la condizione davvero precaria alla fine mi ha portato a combattere con atleti non più giovani, ma con ancora tanta grinta e determinazione da vendere. Chiudo la mia modesta prova in 24'13", doppiato addirittura al terzo giro, ma al traguardo giungo comunque soddisfatto. Nessun dolore alla gamba, ogni giro in crescendo di ritmo. Bene tra i nostri atleti Giuseppe Cavallaro che ad ogni gara prende più coscienza delle proprie capacità e porta a casa un bel secondo posto di categoria. Nel dopo gara la società di San Sperate guidata da Mauro Muscas offre a tutti i partecipanti un rinfresco molto gradito a base di panini con salciccia o pancetta arrosto, con dolce, frutta e vino locale. Tutto è filato via liscio in modo molto veloce, comprese le premiazioni avvenute pochi istanti dopo il termine della gara, dove gli atleti sono stati premiati con prodotti molto generosi. Brava S.Sperate, al prossimo anno!!

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Giovedì 9 luglio, si parte : destinazione Baviera , precisamente ROTH patria del triathlon Europeo. Un 'attesa lunga un anno, perchè esattamente un anno prima mi ero preso una grandissima delusione. La preparazione nn è perfetta, causa diversi acciacchi durante la preparazione, ma l'umore è ottimo, e psicologicamente mi sento bello sereno. Purtroppo la mia golosità mi fa fare un grande errore , mangiare qualche fico prima della partenza, che mi creerà dei problemi intestinali, che mi terranno compagnia per tutta la trasferta. L'arrivo a Roth è bellissimo, all'entrata del paese grandissimi cartelli con su scritto "WELCOME TRIATLETES"......l'atmosfera è da evento internazionale, l'intero paese che omaggia noi persone comunissime, trattati da grandi star. Il giorno della gara arriva velocemente. Sveglia alle 3:45 e colazione alle 4.....difficile mangiare a quell'ora, riesco a mangiare a mala pena un panino con nutella....mentre vedo i tedeschi mangiare cose improponibili , tipo salsiccia , uova , ecc.... Alle 5:30 sono in zona cambio.....bellissima l'atmosfera, musiche bellissime che incominciano a caricarmi, saluto Ale e con le lacrime agli occhi entro in zona cambio. Iniziano tutti i preparativi, e infine mi infilo la muta....nel frattempo partono i PRO. 6:55' sono in acqua in compagnia di 300 atleti ( si partirà a scaglioni da 300)...cuore a mille, adrenalina alle stelle.....colpo di cannone: SI PARTE........il nuoto passa via liscio, non è la mia miglior frazione, ma sinceramente nell'arco di un IM è la più facile. Esco in 1:06', cambio e via in bici...il percorso è un continuo sali-scendi, e me lo ricordo benissimo. Parto tranquillo i primi 10 km, poi pian piano vado in progressione. Al 100° km ho una media di oltre 37 km/h, troppo forte, ma oggi la gamba è paurosa. La gente da queste parti ha una cultura sportiva incredibile.....il percorso in piccoli tratti è aperto al traffico , eppure nn si vede una macchina, i poliziotti agli incroci possono addirittura farci il tifo con i trik-trak, dopo 60 km primo passaggio sul Solar, salita di circa 1 km : mi trovo davanti un muro di gente, impressionante, nn c'è lo spazio per passare, da brivido. Questo km vale da solo il prezzo dell'iscrizione....in cima sento " alè Fede" : è la mia Ale... Sono al 120° km , sto volando, forse mi sto facendo prendere un po' troppo.....al 140° km incomincia ad affiorare un po' di fatica, alleggerisco un po' il rapporto, conscio anche di avere un autonomia di corsa di circa 2 ore, perciò devo arrivare in zona cambio con le gambe non tanto cotte. Finisco la bici in 5:07'....altro cambio molto tranquillo, anche se la ragazza che mi assiste, pare avere più fretta di me. Vedo all'uscita dalla zona cambio che sono in gara da 6:20'.....rapido conteggio e vedo che se chiudo in 3:40' la maratona riesco a stare sulle 10 ore. Parto per la maratona, primo km in 4.20", troppo forte, decido di spegnere il cronometro e andare a sensazione. Inizio con il mio ritmo costante, a occhio viaggio sui 4:35", ogni 2 km mi fermo a i ristori, spugnaggio, un po' da bere....vedo lo scorrere dei km, 10 , 11, 12,.....poi a un certo punto incomincia il conto alla rovescia, 30, 29, 28.....sono arrivato al 21° km, vedo nuovamente la mia Ale, grida fortissimo il mio nome, io le sorrido, sintomo che sto ancora bene , e lei subito lo capisce. Controllo l'orologio ( il crono è spento) passo in 1:40'.....mancano 21 km, sono tranquillo, aspetto la crisi da un momento all'altro .....20, 19, 18, i km passano ma Io sto bene. Mi godo il pubblico favoloso, penso ai momenti di crisi e sofferenza dello scorso anno, e continuo a correre....10, 9, 8 , 7 ......mancano 7 km, controllo nuovamente l'orologio, sono le 16:15 circa.....mi rendo conto che sono abbondantemente sotto le 10 ore: incomincio a correre, farò gli ultimi 7 km in circa 31'..... Manca un km , ultimo strappetto, sento la musica sempre più forte, incomincio ad assaporarmi l'arrivo, ho già i brividi, mi scende anche una lacrimucia, peccato il divertimento è già finito, 7 mesi di dura preparazione che mi son giocato in meno di 10 ore. Entro nell'arena, il pubblico applaude, Io mi tolgo la visiera in segno di omaggio ad un GRANDE pubblico, che per un giorno fa sentire superuomini quelli che sono uomini normalissimi, ultimi 20 metri, vedo il tabellone : 9:45' TEMPONE . Arrivo a braccia alzate: sono IRONMAN per la settima volta, e le emozioni e le sensazioni sono come quelle della prima volta.

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La sfida mi stuzzica, se ne parla in settimana sul forum, ne parlo con Michele per l'avallo ed è fatta, sabato mattina si affronterà l'ascesa di quasi 16 km. Gli orari sono i miei. Sveglia all'ora della tigre, 4.30, colazione veloce e con tutta la Deandrea's family alle 5 puntuali si parte per Nuoro dove mi aspetta Luigi (Luis) per salire al monte Ortobene dove è previsto l'incontro con gli altri scalatori. Qualche battuta e organizzate le auto si scende verso la partenza, nel tragitto, lungo il percorso verranno dislocate le bottigliette d'acqua, qualcuno lo farà quasi con fare sospetto che farà scattare l'ilarità. La discesa fino a Marreri mi pare lunghissima anche in auto e devo dire che mi spaventa di più la distanza che la salita che mi sembra dura ma non durissima. In realtà lo è e lo sarà negli ultimi tre km quando le tossine faranno lavorare male i muscoli affaticati. Poche ciance, foto di gruppo e si parte. Siamo tanti, 22 coraggiosi tra uomini e donne che alle 6.30 di sabato mattina si incontrano per affrontare un percorso simile è da elogiare. Lo spirito però dell'allenamento collettivo con partenza misurata e progressione graduale ma costante si traduce subito in bagarre. Gianni Goseli è agile e la sua sagoma si allontana inesorabilmente di 100 mt in 100 mt, Cavallaro "Furia" Giuseppe fa l'andatura, ma dopo 4 km decido di non rimanere con lui perché a quel ritmo sarei schiantato prima di svoltare per l'inizio dell'Ortobene. Rimango solo, mi giro e vedo a non molta distanza Luigi e Armando Porru. Che fare? Rallento e proseguo con loro o tiro dritto? D'altronde la scelta di esser qui è stata determinata soprattutto dal fatto che nelle ultime settimane ho sempre corso solo e rimanere solo a nemmeno un quarto del percorso non era nelle mie previsioni! Decido di proseguire al mio ritmo, penso che in due riusciranno ad avvicinarsi, sento comunque il loro fiato sul collo e questo mi basta per non cedere. Le gambe reagiscono bene alla fatica e in alcuni tratti mi sembra di aumentare, mi illudo anche di poter accorciare su Giuseppe e di vederlo ricomparire in qualche tornante, ma così non sarà. Dopo un' 1h16'42" l'Ortobene è conquistato! Poco dopo arriveranno i miei due inseguitori che dal tempo impiegato erano davvero vicini e viavia tutti gli altri, qualcuno anche in macchina.. Un'altra esperienza sportiva è acquisita e insieme ai compagni di fatica come da rito si compie il classico terzo tempo dove ci si rifocillerà a spese di Luigi  prima del rompete le righe che mi vedrà turista per Nuoro e a pranzo a Su Gologone, ma questa è un'altra storia.. Grazie a tutti. W l'Amatori Nuoro

corri_circolo2009_330X300"Due righe non si negano nemmeno al peggior condannato a morte". Questo mi disse nel 1988 una mia ex il giorno che andò via lasciandomi solo con i miei libri dell'università. Le scrissi, per dovere di cronaca:"Sappi che stare con te o con il frigorifero di casa è la stessa cosa!". Ma questa è un'altra storia che non interessa a nessuno...

Ma la recente esperienza della "CorriCircolo 2009" mi fa comprendere, una volta di più, che vorrei essere condannato a vita...perché sono l'esperienze, le nostre umane esperienze a mostrarci le cose più belle della vita. E allora perché negare due righe a chi una volta di più ha scelto la luce della vita alla penombra dell'apatia, della pigrizia a volte quasi dell'indolenza?

Ed è proprio da queste esperienze che una volta di più matura in me la convinzione che ogni giorno in cui mi sveglio e apro gli occhi è un giorno felice. Ed anche se i problemi t'inseguono, le preoccupazioni affiorano, il dolore sopraggiunge a volte forte, immediato e straziante ed altre invece penetra lentamente lacerando il tuo cuore..beh, nonostante tutto sono felice di essere vivo e di poter godere di tutto questo.

Domenica si è ripetuto l'annuale rituale che noi siamo soliti denominare CorriCircolo. Gli ingredienti sono sempre gli stessi: Mettere insieme un gruppone di amici, fargli credere che ci sarà un importante manifestazione podistica, scegliere una super location di quelle che desideri ogni volta che chiudi gli occhi, dar compito a pochi di preparare un mega spuntino che vanifichi l'allenamento di un intera annata.....e poi recarsi tutti con lo spirito giusto.

Ed è un successone. Ogni volta che si ripete rimaniamo a chiederci dove troviamo le energie per fare tutto questo. Gare organizzate, riunioni ogni settimana, raduni improvvisati, allenamenti di gruppo e chi più ne ha più ne metta....mettono in luce che l'energia che si propaga da ognuno di noi tende a centuplicarsi per raggiungere livelli che solo il più efficiente accumulatore può evitare che si disperda con conseguenze nefaste.corri_circolo2009b_330X300

Cosa rimane infine? Gli occhi di Gavino e Teresa grandiosi padroni di casa che si bagnano di commozione; la gioia dei bambini che impazzano ai bordi della piscina creando danni peggio di un terremoto; i meravigliosi arrostitori di muggini e sardine mai visti sulla faccia della terra; i più grandi mescitori di birra mai esistiti sul globo; il più grande, instancabile, indistruttibile chitarrista di tutti i tempi; i migliori amici di sempre e continuamente presenti ed i nuovi arrivi carichi di un energia fuori dal normale...insomma la CorriCircolo una volta di più conferma che ogni giorno la vita ci dona la possibilità di stare insieme, di allontanare il dolore e di godere delle cose belle....basta saperle assaporare, basta volerle assaporare...

La corsa? Trenta minuti di rigenerante fondo in compagnia delle migliori buste di mondezza del pianeta. Lunga vita all'Atletica Amatori Nuoro ed ai suoi amici della Sardegna

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Che serata ragazzi!! Io credo che chiunque oggi era sulla pista si sia divertito oltre che sfiancato. L'americanata merita di essere riproposta, stessa formula di eliminazione, forse un recupero più lungo per dare il modo agli atleti di ripartire meno affaticati. Coinvolgere 45 atleti o pseudo atleti non è facile, ma se ogni mercoledì, ma anche gli altri giorni, c'è tanta gente che frequenta il campo scuola CONI è grazie anche a queste iniziative che nascono spontanee e che non hanno nessuna pretesa se non quello di farsi un bell'allenamento di gruppo. Il mercoledì naturalmente è la giornata clou, e con il passaparola arrivano podisti anche da fuori città. Per questo ringrazio pubblicamente i vari Fausto, Gavino, Caterina, Alessandra e quanti macinano km in auto per venire a Nuoro a trascorrere una giornata fuori dall'ordinario. Una menzione a parte la voglio fare al gruppo nutrito dell'Atletica Goceano che ieri ha reso l'americanata avvincente. Vedere un Salvatore Orgiana dopo 14 giri tallonato da Giuseppe Falchi è stato emozionante. Come è stato esaltante assistere alle gesta del piccolo Agostino Saba che, mi ripeterò, è il futuro del mezzofondo Sardo. Un ragazzo che va seguito attentamente. Ho ancora il ricordo della finale a tre tra questi atleti appena citati. Orgiana chiudere in 1'02" con il bravo Giuseppe sino ai 250 metri attaccato a lui. Poi è uscita fuori la classe e l'esperienza del campione quale Salvatore è. Alla prossima tra quindici giorni.

generica_03_295x300A volte una pazza idea può rivelarsi un idea geniale. Tempo fa pensando a come diversificare gli allenamenti in pista pensai non alla solita gara di mezzofondo prolungato bensì a qualcosa che stimolasse di più il meccanismo anaerobico. Non volendo correre 200/300/400 metri da solo in pista rimaneva da inventare o meglio da copiare qualche esperienza della quale avevo sentito parlare. Perché non svolgere un'Americanata? Una gara ad eliminazione sui 400 metri con recuperi brevissimi. Ho tastato un po' gli umori dei frequentatori del Campo Scuola di Nuoro ed ho notato, con visibile piacere, che l'idea piaceva e che anzi stimolava molto la fantasia di tutti. Fino a ieri ho sentito decine di versioni diverse su come si doveva impostare il gioco...perché di gioco si trattava. Ma il vero schema era solo nella mia testa.

In una riunione di Direttivo si tracciarono le linee guida della prova ma ascoltando qualche altra opinione esterna con il passare dei giorni veniva ben delineata la struttura con le sue regole. Molto comunque dipendeva dalla partecipazione. Alla fine con il passa parola ci siamo trovati in 45 e più sulla linea di partenza. La prova non doveva superare i 5.000 - 6000 metri in quanto eccessivamente provante per chi riusciva a non farsi eliminare. Le donne erano in tutto 6 e per non vederle eliminate da subito si è deciso che ad ogni giro gli ultimi 3 terminavano la loro esperienza e che solo una donna veniva eliminata e a giri alterni. Una volta concluso il giro arrivato l'ultimo partivano i 30 secondi di recupero per riprendere da capo.

Non avevo immaginato quello che poi sarebbe accaduto. Pensavo che i primi giri sarebbero stati soft e che l'eliminazione avrebbe seguito la legge del più forte. Allo sparo invece si è partiti immediatamente a ritmi sostenuti e il gruppo compatto ha sgomitato come il miglior Ser Mutanda per accaparrarsi posizioni più tranquille. Ai 150 metri la bagarre diventava incontrollabile con sprint finale. Insomma 1'20'' al primo giro. Il recupero di 30 secondi trascorreva in 5....aaa la teoria della relatività di Einstein quanto aveva senso ieri. I primi giri sono stati di una difficoltà unica, per i ritmi, per la bagarre, per il tempo di recupero che sembrava non vi fosse. Le eliminazioni in parte diventavano autoesclusioni per fine benzina. E si perché dopo qualche giro si correva in assenza di ossigeno e le concentrazioni di lattato nel sangue erano superiori alla nostra capacità di smaltirle. Fine del glicogeno. Ogni giro era sempre più veloce perché rimanevano in corsa i più forti e si lottava per non rimanere esclusi. Alla fine sono rimasti in 5/6 a girare sotto l'1'10'' e l'ultimo giro Salvatore Orgiana, vincitore della kermesse, ha chiuso in 1'02'' seguito dai terribili giovani di Bultei allenati da Bachisio Falchi.

La serata diventata uno spettacolo davvero unico è stata seguita con interesse dai tanti presenti al Campo, mai così vivo come quest'anno, e successivamente dagli esclusi che non facevano mancare l'incoraggiamento agli atleti stremati ma soddisfatti per una prova divertente ma allo stesso tempo massacrante. Dopo una doccia smaltifatica si rincorrono le opinioni personali, la birra inizia a scendere come le cascate del Niagara e la torta di Caterinedda svanisce a velocità supersonica come nebbia al sole...la sera è fresca, il cielo stellato dopo le nubi pomeridiane rasserena gli animi...le stelle sembrano tanti cocci...cocci di un cuore infranto....quello di Gegia assente ma sempre dentro di noi...

Ne rimarrà soltanto uno è un esperienza da ripetere....

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In tutte le gare vi sono le variabili che lasciano in noi un ricordo più o meno piacevole, penso alla pioggia ,al vento,al caldo e al freddo. Alla Pistoia Abetone queste passano in secondo piano perchè su di tutto vi è solo una certezza, il percorso sarà duro a prescindere dalle condizioni ambientali. Non potrebbe essere diversamente , la gara lunga 50 km con una alternanza di salite e discese, 31 km di dura salita si alternano con discese per niente facili.La prima parte ,che porta al primo traguardo dopo 14 km personalmente è il più difficile, sia per le pendenze con rampe al 10% e pendenza media del 7%,sia perchè essendo ancora freschi si è portati a forzare e in quel caso mettendo a rischio l'esito finale. Raggiunto il primo traguardo in località Le Piastre, inizia una leggera discesa di 6 km e dopo una salita di 4km inizia lunga e difficile discesa che porta al secondo traguardo di San Marcello al 30° km. Una discesa spacca gambe, 10% di pendenza ci porta al 33° km in zona La Lima, dove inizia il pezzo finale di 17 km. Prima parte di circa 4 km facile in ascesa se non fosse per i muscoli ancora sofferenti dalla discesa, per poi iniziare i 13 km che ti porteranno all'arrivo.I tornanti si susseguono con pendenze del 12%, del nostro sforzo e della pendenza ci rendiamo ancora più conto quando ci affiancano i ciclisti piegati sul manubrio che spingono rapportini leggeri. Lo scenario è bellissimo con alberi d'alto fusto e il fiume che scorre a valle,il cartello traditore jolao_pistoiabetone_295x300con la scritta ABETONE ci illude di essere arrivati, ma mancheranno ancora 4 km all'arrivo.L'arrivo al paesino con il traguardo posto a destra in una discesina di 200 mt segna la fine di una fatica ,della realizzazione di un sogno e la consapevolezza di aver fatto un qualcosa di grande. La mia seconda partecipazione è stata sostanzialmente soddisfacente, sono arrivato alla gara abbastanza preparato, forse mi sono mancati i lunghi, l'allenamento più lungo sono stati 2 volte 26 km, e ho risentito, specialmente nella prima parte dell'umidita eccessiva che mi ha portato ad una sudorazione abbondante. I rifornimenti ,ogni 3,5 km erano abbondanti e ben presidiati. Dalle Piastre a San Marcello ho corso molto bene, con un passaggio in 2h57 ,poi arrivato alla Lima con il cambio di pendenza ho avuto un calo dal 35 km,ho pensato di iniziare alternando la corsa al passo,correndo per 4 minuti e camminare al raggiungimento del Km,ma deve esserci stato un qualcosa che ha interrotto la comunicazone tra le gambe e la testa. Solo al 46° km si è ripristinato il tutto permettendomi la ripresa della corsa e di arrivare insieme al mio compagno d'avventura Fernando Muller con in mano la nostra bandiera Sarda al vento in un tempo finale di 5h46'.La pattuglia sarda si è ben comportata con il 75° posto Mura Antonello in 5h04'41", Serci Pietro della Jolao di Iglesias con 5h17'11" al 107°generale e al 5°posto per il campionato Italiano master MM55, poi con lo stesso tempo di 5h32'53" gli oristanesi Pisu Silvesto e Piras Giorgio e in 5h42'42" Sardu Bruno. Al traguardo di San Marcello ottime prestazioni dell'iglesiente Virdis Luciano in 2h57'46" e dell'atleta della Jolao di Iglesias Francu Julian in 3h33'. Sfortunata la gara di Fausto Mancosu, dove da esperto podista che lui è, ha preferito dare ascolto alla sua esperienza e capire con quel dolore al ginocchio che diventava sempre più forte non andava sottovalutato