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Commenti sulle Gare
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roma 2013 1Cari Circolini. La Maratona di Roma è uno spettacolo unico incastonato nella cornice storica dei Fori Imperiali.
Vorrei premettere che la gara è stata una felice parentesi nei tre giorni romani che ho trascorso assieme a Pier Paolo e Giammario. È stato un gozzovigliare tinto di una certa promisquità che, in questa, non è bene raccontare!!!

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Comunque la mia gara è stata la messa in scena di un’opera del regista Pier Paolo. Perfetto il copione e, consentitemi di affermarlo, perfetta anche l’esecuzione.
La mattina di domenica, di buon orario, mentre Pier Paolo, felice del suo meritato pettorale di poco sopra il migliaio, ha trovato posto all’altezza della Chiesa di Santa Francesca Romana, io e Giammario siamo stati relegati molto più indietro, tra l’arco di Costantino e le rovine della Domus Aurea. Lo start è stato emozionante, con musica, festa, le telecamere, la folla, l’elicottero della diretta sopra le nostre teste e tanta, tantissima gente.

I primi chilometri sono scivolati via sornioni, a passo leggero sui famosi sampietrini. La partecipazione era così elevata che all’Ara Coeli abbiamo quasi camminato. Poi giù nella discesa di Teatro Marcello sino alla Bocca della Verità. Da qual momento è iniziata la mia gara, tutta in sorpasso. Prima il palazzo della F.A.O., poi la Piramide e viale Ostiense, sino al ponte della Magliana tutto in un susseguirsi di slalom. Dopo aver imboccato viale Marconi c’è stato un sussulto con i ricordi della mia giovinezza. Ancora poi il rientro a Circo Massimo, curva e controcurva sul lungo Tevere. Un passaggio reverenziale di fronte alla Sinagoga. Di seguito un ponte in fila all’altro: ponte Garibaldi, ponte Vittorio Emanuele e ponte Sant’Angelo. Ancora avanti al passaggio fronte allo Stadio Olimpico e da li all’Acqua Acetosa. Svolta, in salita dietro la Moschea, da dove abbiamo proseguito nel noioso tratto attraversante il Villaggio Olimpico.

A quel punto raffiche di vento e leggera pioggiarellina. Di li ho affrontato l’altro lungo Tevere ancora fresco sulle gambe e putroppo la concomitanza col primo angelus papale non c’è stata la possibilità di correre davanti a San Pietro. Pertanto un lungo e molto impegnativo giro dietro Porta Angelica per via Marco Antonio Colonna e via Cola di Rienzo tutte sui martorianti san pietrini. Poi l’ingresso a via della Scrofa e dopo aver rasentato il Mausoleo di Adriano, sono stato catapultato nella storia nel transito in piazza Navona e da qui in via IV Novembre e via del Corso eppoi passata piazza del Popolo, uno squarcio su Fontana di Trevi ed in crescendo su piazza Venezia ed in via dei Cerchi dove oramai al 40° km. ho affrontato il rettilineo davanti alla casa di Romolo e Remo ritrovando le energie superstiti per tentare uno sprint finale attorno al Colosseo e giungere al traguardo con un liberatorio miglior personale.
Cari Amici.
Non so se sono riuscito a trasmettervi l’emozione, ma in queste poche righe desidero ringraziare i miei inseparabili compagni di viaggio Giammario e Pier Paolo con i quali …….. ci siamo dati tante …. arie.

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