Il 6 giugno sono andata a Roma insieme a mio padre per vedere il Golden Gala.
Siamo arrivati in perfetto orario per l'inizio della gara.
Lo Stadio era enorme e sopra c'era una scritta "Golden Gala 2013 Pietro Mennea". Io e mio babbo siamo stati i primi a passare sul tappeto rosso che avevano appena steso per accedere alla Tribuna Monte Mario. Saliti i gradini mi sono trovata di fronte una pista spettacolare, tantissima gente già seduta, ma tanti posti ancora liberi. È stata un' emozione indescrivibile che mi ha dato la carica per allenarmi con impegno. I nostri posti erano proprio davanti all'arrivo.
Le prime gare sono state il salto in lungo femminile e i lanci. Nel salto in lungo ha vinto Brittney Reese con la splendida misura di 6.99m, che è stata premiata da Fiona May. Erano tutte bellissime ragazze con un fisico perfetto. Addirittura Darya Klishina passa dalla pedana del salto in lungo alla passerella. È stata una delle gare in cui mi sono divertità di più perchè spesso chiedevano al pubblico di battere le mani per dare il ritmo. Sembrava che le atlete volassero e avevano una tecnica perfetta.
Però, purtoppo, è stato il Golden Gala delle sconfitte dove quasi tutti gli atleti più attesi hanno fallito. Il campione olimpionico di salto con l'asta Lavillenie è stato sconfitto dal tedesco Holdzeppe. Anche la statunitense Allison Felix è arrivata al secondo posto nei 200m. Nell'alto la Vlasic si ferma con 1.95m con Skholina e Chicherova prime con 1.98m . La Trost si ferma con solo 1.88m .
Alle 19.00 tutte le gare sono state interrotte per il giro d'onore dell'uomo più veloce del mondo, Usain Bolt. Appena entrato in pista c'è stato un boato nello stadio. Io non credevo ai miei occhi e con in sottofondo la canzone "Hall of fame" ho iniziato a scattargli tantissime foto. Quando mi è passato davanti mi è scesa una lacrimuccia per l'emozione. Finalmente il sogno di vedere uno dei miei idoli dell'atletica si è avverato. Però anche per Usain èstata una sconfitta. Appena posizionato in corsia tutti si sono alzati in piedi e partiti dai blocchi per una seconda volta si è udito un boato. Le gambe di Bolt però non si muovevano veloci come al solito e l'atleta sembrava sforzarsi molto. Il primo posto non è stato per lui ma per Gatlin che con il tempo di 9.94 ha battuto Bolt di un solo centesimo. Il giamaicano è rimasto molto deluso, anche perchè ci teneva a vincere al Golden Gala dedicato a Pietro Mennea, "la Freccia del Sud", l'uomo più veloce del mondo dal '79 al '96, e ad essere premiato dalla moglie. "Le mie gambe non giravano come al solito, sto ancora lavorando su alcune cose ma è sempre fantastico gareggiare qui" dice Bolt.
Alla fine della serata, dopo numerosi sforzi, sono riuscita ad avere anche l'autografo di Alessia Trost, la campionessa mondiale di salto in alto Juniores; autografo che adesso si trova incorniciato sulla parete della mia camera.
Nonostante gran parte degli atleti più attesi non abbiano fatto risultati strepitosi, è stata una splendida esperienza e fa comunque un certo effetto assistere alle gare degli atleti più famosi al mondo. Insomma, tutta l'atmosfera che si respirava allo Stadio Olimpico di Roma mi ha caricata e mi ha motivata ad allenarmi con impegno sempre maggiore, senza fermarmi ai primi ostacoli, perchè ne vale veramente la pena.
