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Commenti sulle Gare
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orainpista 2013 partenzaChe estate anomala stiamo raccontando. Non ricordo a memoria qualcosa di simile. Ricordo alcune estati bollenti quali quella del 1982, i mondiali di Spagna aiutano nel ricordo, quella terrificante del 2003 con assenza di una singola giornata di maestrale per 3 mesi consecutivi!!! Anche le lucertole se ne lamentarono.

Quella del 2012 l’ultima trascorsa e che non rimpiangerò ma che rimarrà sempre viva per via dei più disparati nomi attribuiti alle varie ondate di caldo: Annibale, Caronte, Erode…..etc. etc. Alcuni erano così difficili e sconosciuti che parevano scovati da Bartezzaghi per inserirli in quel cavolo di 34 verticale altrimenti non riusciva a chiudere il cruciverba che doveva consegnare in tempo per la stampa alla settimana Enigmistica. Mah, non sapevano più cosa inventarsi per farci percepire ancora più caldo di quello che si già viveva. Adesso siamo quasi a fine Luglio e di profumo d’estate ne abbiamo assaporato davvero poco. A mattinate soleggiate dalle temperature miti seguono pomeriggi nuvolosi con acquazzoni potenti e in alcuni casi devastanti. Questo breve preambolo meteorologico mi è servito per anticipare l’argomento della domenica. Impossibilitato per causa di forza maggiore a recarmi al mare non mi resta che scrivere, leggere, guardare, ascoltare….e se avrò un po’ di tempo sognare…

Scrivere di cosa poi? Beh, mi pare ovvio che la nona edizione dell’Ora in Pista che si è disputata ieri a Nuoro al Campo Coni Tomaso Podda, in una serata perfetta dal punto di vista meteo, sia l’argomento che più interessa i nostri miliardi di lettori. Molti in privato mi hanno scritto che leggere i racconti delle trasferte all’inseguimento di Bruce è stato come affrontare le dodici fatiche di Ercole e dopo un simile “complimento” ho ritenuto, dopo aver ascoltato il parere dei miei legali, di non ritornare per quest’anno sull’argomento. Comunque non perdiamo la bussola e ritorniamo all’Ora in Pista. A prima vista questo genere di competizione potrebbe apparire tutto sommato di una difficoltà media. Niente di più sbagliato. La prova è di una complessità unica perché a differenza dei lavori prolungati in pista che si svolgono solitamente, quali le ripetute lunghe o i medi, richiede già da subito la conoscenza della propria capacità di poter correre ad un ritmo costante, o addirittura in leggera progressione, per l’intero arco dei 60 minuti. Purtroppo, ed è l’errore comune a molti, ci si sopravvaluta con il risultato di far seguire una prima parte sostenuta ad una seconda in decisa e costante regressione. Inoltre aspetto ancor più rilevante è quello mentale. Vincere il desiderio da ritiro che si presenta per via della difficoltà, anche fisica considerate le numerose sollecitazioni a livello tendineo e muscolare, del dover correre nell’anello da 400 metri per così lungo tempo. La prova è però entusiasmante e a parer mio molto allenante, inoltre rappresenta un test indicativo per capire a che punto si è nella fase pre-preparazione di una maratona autunnale.

La prova di ieri è stata vinta da Salvatore Orgiana, che si è messo a disposizione di alcuni atleti del Circolo, al fine di portarli al traguardo dei 16 km esatti, obiettivo non conseguito per soli 100 metri. Ma non per demerito suo quanto per l’accensione della spia della riserva dei due segugi. Per la gara femminile il nome di Rita Pusceddu va ad aggiungersi alla lista delle precedenti vincitrici del Trofeo “Cocomero d’oro”. E da una che ha sposato un losco personaggio che di cognome fa Meloni è tutto dire!! I partecipanti in tutto 53 hanno dato vita inoltre ad una sfida a squadre composte da 8 elementi rendendo la prova ancor più interessante, anche perché allo sforzo fisico si è associato il dovere morale di non ritirarsi per non danneggiare la squadra di appartenenza. I nomi delle squadre hanno esaltato la fantasia dei rispettivi capitani. Ovviamente non si può non segnalare il piacere di avere tra noi alcuni noti personaggi dell’ambiente podistico isolano che non ci fanno mai mancare il loro supporto con una presenza costante e ripetuta. Andrea e Paola, Giampaolo e Alessandra, Nando, Loris, Sergio e tutti gli altri che hanno voluto cimentarsi in una prova diversa dalla solita gara su strada. Un plauso particolare va al figlio dei coniugi Bussu che a 13 anni da infiltrato ha corso più di 13 km!!!! Ma la domanda che nasce spontanea, come avrebbe detto Lubrano, è “da chi avrà preso questo futuro campioncino?” E un altro alle nostre nuove socie tutte autrici di prove maiuscole sia in pista sia tra i fornelli.. Ottimo il servizio chip dei collaudatissimi amici del Sardinya Cycling di Cagliari, prezioso come al solito il ruolo di speaker del Presidente Mario, ottima l’intenzione di fornire un servizio di refrigerazione da parte di Walt che però richiederà qualche ora in più di lavoro per trovare le giuste correzioni dell’impianto, encomiabile il lavoro dei volontari, nulla da eccepire per il rinfresco subito post gara e ancor di più per quello che si è dilatato ben oltre la mezzanotte….con strascico finale al bar di Vladimir e ritorno a casa intorno alle 2.30. Almeno per il sottoscritto. Ometto i nomi dei 3 che abbiamo lasciato in uno stato simil comatoso e dei quali non abbiamo più avuto notizie…

Cosa rimane da aggiungere. Lo so, lo stavate aspettando già dalla prima riga e vi stavate spazientendo. Come mi sono comportato? Come direbbe il politico più navigato che anche quando perde le elezioni comunque migliora rispetto alle comunali o alle europee o a qualche cos’altro ancora, mi sono peggiorato, e di molto pure, rispetto all’anno scorso e al 2011 però rispetto al 2005 sono andato meglio!!!!!! Il periodo è quello che è, la forma è quella che è, ed io sono adesso quello che sono…niente più di questo. Pretendere grandi prestazioni oltre che presuntuoso sarebbe stato oggettivamente irrealizzabile. Sono partito con l’intenzione di non faticare troppo ma di non passeggiare allo stesso tempo. 4’15 mi pareva un ritmo abbordabile. Lo specchio della mia situazione reale. Poi ho visto che tenevo i 4’10 abbastanza agevolmente però proprio in virtù di quello che ho scritto nelle prime righe non sapevo se potevo reggerlo per un ora di seguito. Al 10 km invece, compreso che la tenuta fisica era solida, ho aumentato chiudendo in leggera progressione vicino ai 4’00 e soprattutto cosa della quale vado fiero bastonando il fratellino che per metà gara aveva fatto coppia. Nell’osservarci si è creata tra i presenti la tipica situazione di dubbio….è Superluis che volge al declino o è Wolf che riprende il suo cammino? Ai posteri l’ardua sentenza….

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