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Cronache
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armando porru ozieri 600x900Si, credo di poter relativamente affermare che la maratona di Pisa, disputata domenica scorsa, abbia reso,  con il minimo sforzo,  un nuovo PB, a distanza di appena 10 settimane dall’ultima  a Eindhoven (Olanda).

Anche in quell’occasione ottenni il PB rispetto alla precedente di Torino, che a sua volta mi permise di ottenere il PB rispetto alla precedente di Roma. Il tutto si è concretizzato nell’arco temporale di circa 20 mesi. Ecco nell’ordine i tempi conseguiti: (2h 59’)-(2h 56’)-(2h 55’)-(2h 54’). L’analisi di ogni singola gara ha evidenziato gli errori commessi, che puntualmente ho corretto nelle gare successive, ciò mi ha permesso di rosicchiare ogni volta qualche minuto come si può notare dai numeri sopra indicati. Accennavo al “minimo sforzo” inerente la maratona di Pisa,  nel senso che, la preparazione è stata limitata a mantenere  lo stato di forma preesistente, partecipando tra novembre e dicembre, alle mezze di Cagliari, Uta e Olbia, più un lungo e tanti km di fondo, ciò è bastato per portare a casa un buon risultato. Ancora stento a crederci, eppure  penso già alla prossima maratona…sarà quella di Alghero fra 15 giorni?... chissà…vedremo dove mi porta l’audacia. La trasferta a Pisa è stata positiva sotto ogni profilo; l’allegra compagnia che ha formato il gruppo ci ha permesso di trascorrere piacevolmente due giornate in quella cittadina della Toscana che non avevo mai visitato. Siamo stati circa milleduecento i partecipanti alla maratona, e pochi di più per la mezza, con partenza e arrivo nella piazza antistante la torre pendente; il clima rigido mi ha indotto a proteggermi le mani e le braccia con manicotti di lana e ognuno si è difeso dal freddo come meglio a potuto. Alla partenza, nonostante i vari tentativi, non sono riuscito a portami avanti perché  mancavano le classiche griglie, cosi ho perso quasi un minuto per riuscire a districarmi dalla massa, dopodiché ho impostato il mio ritmo e tranquillamente percorro la prima metà della gara recuperando anche ciò che ho perso nella fase di partenza. Passo alla mezza in 1h e 26, esattamente come da programma, le sensazioni sono ottime e non ravviso alcun problema. Affronto la seconda parte pensando che nella precedente gara, proprio in questa fase, con l’adozione di eccessiva prudenza persi qualche minuto di troppo, decido di “osare” e tengo vivo il ritmo di gara che mi porta all’incirca all’altezza del 35° km, sono a capo di un gruppetto che fino a li si mostrava pimpante e ciò mi dava stimolo per tenere quella posizione; lentamente il gruppetto diminuisce, col passare di qualche altro km mi trovo praticamente da solo, anche davanti a me c’è il vuoto, non vedo persone da seguire come solitamente mi capita e penso che potrei anche sbagliare e uscire dal percorso, così, il mio riferimento diventa una linea gialla longitudinale di circa due centimetri sull’asfalto, probabilmente tracciata in fase di misurazione del percorso. Mi ritrovo già al 40° km, il ritmo è calato leggermente ed ho perso forse qualche minuto,  ma riesco a riprendermi  e tengo costante il passo sino alla fine. Giungo tutto solo al traguardo e tra gli applausi, negli ultimi cento metri, accenno uno sprint, mentre lo spiker, avendo tutto il tempo materiale di consultare gli atti e verificare anche la mia provenienza geografica, annuncia il mio nome seguito spiritosamente da un marcato  “AJO!!!” .

Approfitto dell’occasione per inviare a tutti i componenti del Circolo e rispettive famiglie i miei più sinceri auguri di buon Natale ed un fortunato e felice anno nuovo.

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