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Commenti sulle Gare
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carlo_fenuPrendo spunto da un articolo apparso nel sito specializzato www.sardatleticaleggera.it dal titolo "L'Ultramaratona". Devo dire che ho letto un paio di volte e in momenti diversi l'articolo prima di rispondere. Ancora ora non sò se effettivamente il pezzo sia stato scritto da chi firma l'articolo oppure da un altra persona. Tante sono le incongruenze e le parti che mi trovano in completo disaccordo. Non sò quali siano le sue conoscenze e le frequentazioni del mondo delle corse di endurance, ma parlare di infortuni e alterazioni del sistema immunitario e depressione dell'umore mi pare siano dettate dalla scarsa conoscenza. Ma perchè in pista sono meno frequenti gli infortuni? L'alta concentrazione di acido lattico nei muscoli presente nell'atleta che si allena costantemente a velocità vicine alla soglia anaerobica e gli allenamenti lattacidi nel tempo sono salutari? Come sono i tendini di chi ha sempre fatto pista? Il mondo master è molto variegato e composto da persone che oltre alla corsa lavorano e hanno una vita famigliare. Le loro prestazioni sono frutto di sacrifici e il risultato cronometrico è legato anche a fattori esterni alla corsa. Si notano sempre più atleti che curano la preparazione cercando di essere competitivi, come giusto che sia, in determinati periodi. L'ultramaratoneta, tanto bistrattato in questo articolo, è un atleta che corre la gara al massimo delle possibilità che la sua preparazione indica in quel determinato periodo. E' raro che si faccia prendere dalla gara partendo ad un ritmo superiore rischiando di non portarla a termine. Non capisco l'astio verso quello che non si conosce, e invece di studiarlo da vicino e di persona lo si critica per partito preso. Non è vero che la rivista Correre demonizzi le gare ultra, addirittura dedica ampio spazio sia alle gare ultra che al trail. Per conoscenza dell'autore dell'articolo la IUTA , che rappresento in Sardegna, organizza degli stage con gli atleti di interesse nazionale, dove vengono seguiti da uno staff medico sia a livello fisico che mentale. L'ultimo in ordine di tempo si svolge a Castel del Monte(AQ) dove gli atleti saranno seguiti in un programma di ricerca e studio su atleti di endurance (DETERMINAZIONE DEL DANNO DA STRESS OSSIDATIVO IN ATLETI D'ENDURANCE) in collaborazione con il CNR. L'obiettivo di questo studio è quello di determinare e monitorare durante la stagione agonistica i livelli del danno da stress ossidativo in atleti specializzati in discipline aerobiche di lunga durata al fine di ottenere importanti informazioni sullo stato di salute degli atleti, di avere indicazioni utili per migliorare il protocollo di allenamento e di programmare eventuali interventi alimentari. Questo studio fa parte di un progetto di ricerca più ampio finalizzato allo studio dello stress ossidativo nella pratica sportiva e finanziato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI). Concludo con un invito all'autore dell'articolo a visitare il sito www.iutaitalia.it oppure contattare il sottoscritto, saremmo ben felici nel fare da accompagnatori e da guida in un tour nel mondo trail e ultramaratona per dare loro la possibilità di toccare con mano e vivere una realtà, che può non piacere ma sicuramente non è da sconsigliare.

Carlo Fenu rappresentante IUTA Sardegna

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