Questo sito web utilizza cookie tecnici necessari per il corretto funzionamento delle pagine; NON sono utilizzati cookie di profilazione finalizzati all'invio di messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall'utente nell'ambito della navigazione in Rete. Il sito web consente l'invio di cookie di terze parti (tramite i social network). Accedi all'informativa estesa, per leggere le informazioni sull'uso dei cookie e su come scegliere quale cookie autorizzare. Cliccando sul tasto "Va bene, ho capito!" o proseguendo nella navigazione, si acconsente all'uso dei cookie. Diversamente è possibile leggere l'informativa estesa.

Commenti sulle Gare
Typography
BREMA9La tigre non è morta, solo un po' acciaccata. La trasferta di Brema al sottoscritto ha lasciato non solo ricordi positivi, ma anche una gamba dolorante, che altro non è che il proseguimento dei tanti problemi fisici che da mesi mi perseguitano. Il dovere comunque l'ho fatto, porto a casa la mia 39° Maratona, chiudendola con un dignitoso 3h8'00", riscontro cronometrico che alla vigilia avrei sottoscritto senza problemi. Non auguro a nessuno di correre per 42 km di seguito con un fastidio ad entrambi i tendini di Achille, e non auguro a nessuno di essere vittima di una contrattura al polpaccio sinistro al 36° km, tra l'altro nel momento migliore della mia prestazione, e senza avermi neppure dato un minimo avviso di quello che stava per succedermi. Ho sopportato anche quello in gara, ma al traguardo ero davvero contento, soddisfatto di come, pur svolgendo una preparazione precaria, sia riuscito a terminare questa prova con ottime sensazioni. La trasferta di Brema sarà ricordata per la birra finita in corpo, davvero tanta e di ottima qualità, del resto l'Ocktober fest è iniziata con il nostro arrivo, indimenticabili i balli all'interno della birreria più nota della città. Brema bella cittadina, molto ordinata, con un centro storico chiuso completamente al traffico e ricca di monumenti, diversi di questi considerati patrimonio della umanità. Impossibile perdersi, mentre facile è trovare nei vicoli della zona antica della città le tante birrerie presenti e molto frequentate. Siamo in 12 in tutto, a parte il sottoscritto, tutti correranno la mezza Maratona. Il venerdì e il sabato facciamo i turisti, naturalmente è prassi consolidata compromettere la propria prestazione con lunghe camminate e soste a vedere i tanti monumenti o i locali commerciali, dove è intuibile comprendere che ci troviamo in una città ricca, dove l'economia cresce a ritmi ben diversi dai nostri. Partiamo da Nuoro con ben 26/27° di temperatura, mentre in Germania il clima è differente, 10° e la consapevolezza di essere venuti un po' leggerini. L'expo è piccolo e si evince che questa Manifestazione non ha grandi numeri. L'albergo sito al centro, a pochi metri dalla stazione, in posizione invidiabile, ci permette di dirigerci alla partenza percorrendo a piedi solo 500 metri. La mia gara parte alle 9.00 a differenza della mezza che partirà alle 10.50. Sono molto sereno, arrivo negli spogliatoi solo 20' prima della gara in compagnia di Oebe. L'attesa non è snervante e mi posiziono alla partenza solo 5' prima del via. Siamo un migliaio, mentre duemila saranno per la mezza e altrettanti per la 10 km. Puntuale alle 9.00 si da il via, i primi km scivolano con difficoltà, non essendomi riscaldato ho difficoltà a carburare. Osservo la città , in quel momento deserta. Si attraversa oltre la zona centrale, anche alcuni parchi molto belli. Si capisce che sarà una Maratona nervosa, tanti i saliscendi presenti, non ripidi ma tanti. Dopo qualche km il percorso volge in periferia, si attraversa una zona residenziale costeggiando il fiume più importante della regione. Il paesaggio è talmente bello che i km scivolano via velocemente. Alterniamo tratti dentro il bosco, con altri in piccoli centri abitati dove le vie sono strettissime e tante sono le persone che ci incitano. C'è una cultura per lo sport che in Italia ci sogniamo. Il fondo del terreno è vario, asfalto, terra, pavimento, selciato, ho anche la possibilità,m ai accaduta in passato di dover superare una rampa di scale per oltrepassare il fiume. Come spesso mi capita, non do importanza alle sensazioni che avverto nei primi 21 km di gara, tante volte le gambe si svegliano dopo, le sento bene e il ritmo mi sembra sostenibile. Davanti a me di duecento metri ho il gruppo delle 3h 15', rimango sorpreso perché mentre loro dovrebbero andare a 4'40" io dovrei tenere un ritmo da 4'30", perché mi sono davanti? Il problema è che sino al 6° km non ci sono cartelli e quindi non capisco se sono io lento o loro veloci. Al 6° però ci arrivo con un 27'02" che spiega tutto, so già chi alla fine crollerà, mi chiedo se mai e poi mai riusciranno a educare i pacemaker e far capire loro che così non fanno altro che danneggiare gli atleti. Passo alla mezza in 1h35'30" con un ritardo di 1' da tabella, ma il percorso ondulato e le tante curve secche non permettevano un ritmo costante. Al 25° km accenno ad un cambio di ritmo per verificare la condizione, il fisico risponde bene e mi porto a correre tra i 4'20" e in 4'25", al 27° incrocio gli atleti della mezza, gli ultimi 16 km faremo lo stesso percorso, ma solo in 4 mi raggiungeranno. Al 30° cambio decisamente ritmo, siamo nella zona fluviale si corre nella darsena con tantissimo pubblico che ci sostiene. Ovviamente mi gaso, 4'15" è il ritmo che tengo bene, ho già compreso che non avrò la crisi e che posso ambire ad un tempo intorno alle 3h6', ma al 36° km una bella fitta al polpaccio mi fa fermare. Comprendo che il problema è serio, spero in crampi e mi fermo a fare esercizi di allungamento ai polpacci, riparto con il dolore fisso e la sensazione che possa accadermi qualcosa di brutto, ma non accade, anzi riprendo il ritmo che avevo abbandonato. Gli ultimi 3 km si corrono controvento e si rientra al centro città solo per fare gli ultimi 500 metri, come sono solito fare a braccia alzate giungo al traguardo con lo speaker che amplifica il mio nome e quella della nostra gloriosa società. Dopo 15' la gioia si trasforma in preoccupazione, sono zoppo completamente, non riesco quasi a camminare. Nel frattempo giungono uno ad uno i compagni di viaggio, tutti contenti e felici, in particolare Mario che riesce ad ottenere un tempo stratosferico tenuto conto che la sua preparazione non è mai iniziata. Nella splendida Marie Platz abbiamo l'opportunità di consumare birra gratis e mangiare frutta e dolci. Il dopo gara naturalmente ci rivede coinvolti in birreria e qui daremo il meglio di noi stessi. Tutti alla fine siamo concordi nel dire che la manifestazione merita. Bel percorso, non adatto a fare il tempo e bella città. Chiudo con il giudizio sulla truppa, Grande Max, senza preparazione ha ottenuto un grande risultato voto 10, Mario Bitti compagno di stanza. Per la prima volta passo indenne le notti, non russerà, i ristoratori del luogo lo rimpiangeranno voto 10. Oebe Van de Hilst grande il nostro traduttore simultaneo, ottima performance voto 10. Ale Ceccarelli e Orlando Todde, inseparabili, bostik, storica la loro foto al traguardo da film strappa lacrime voto 10. Gianmario Vargiu quasi 50 i litri di birra finiti nel suo stomaco, nonostante questo bel tampone! Voto 10. Antonella Cau, ti prego! Non parlare più in Inglese porcheddino, prestazione come da programma, voto 9, ricordati, quando non si è in forma, meglio una partenza tranquilla e un finale brillante. Franco Farina obbediente, segue sempre il gruppo e quello che gli suggerisce il Mister, da registrare le telefonate con la mamma! voto 10. Pietro Ledda, bravo accompagnatore di Eliana Brotzu, ha sacrificato la sua gara per una giusta causa, voto ad entrambi 9. Lorenzo Dessena, gli sono mancate le vetrine di Amsterdam e il personale non è arrivato, ma a tavola solo Mario lo ha battuto, voto 9. Walter Proia, stendiamo un velo pietoso sul tempo di gara, ma risulta essere indiscutibilmente un grande conquistatore di donne, altri due giorni e le fanciulle indigene sarebbero state ai suoi piedi,voto 10.
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS