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Commenti sulle Gare
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Fausto De Andrea3 febbraio ’08, la giornata inizia come tutte le mattine prima di una gara: ricca colazione,controllo della borsa preparata la sera prima e naso fuori dalla finestra per il controllo del cielo. Non piove.. a Ghilarza. Una differenza in realtà rispetto al solito c’è, dormo da solo che Santa Arianna dorme in un’altra stanza con Nenardu per farmi dormire una notte intera.
Il ritrovo quest’oggi non è al solito “Chez Michele” dato che per la prima volta in un anno e mezzo sono l’unico iscritto della società e mentre salgo in macchina penso che devo far qualcosa per coinvolgere più persone della nostra zona ad avvicinarsi al fantastico mondo del podismo, ma l’impresa al momento mi sembra più ardua di compiere due maratone consecutive, insomma titanica. Ok, messe alle spalle le considerazioni negative si parte con la mia ammiraglia verso il capoluogo.
Fortunatamente ho un compagno di viaggio, Riccardo, il quale è sempre prodigo di consigli ed essendo di buona parlantina i 150 km circa passano abbastanza velocemente, tanto passerà veloce il viaggio tanto sarà lenta e snervante l’attesa per ritirare il pettorale.
Ma non ci scoraggiamo,piove,pioviggina,piove ancora e infine diluvia,giusto in tempo di mettermi il completino della società per iniziare il riscaldamento e sembra che il cielo voglia fermare le voglie mie e dei podisti giunti da ogni dove dell’isola per questa prima mezza maratona. Ma non ci scoraggiamo. Sono le 10 passate e ancora non si sa nulla sullo slittamento dell’orario della partenza, nel frattempo le scarpe e le calze sono zuppe, molto zuppe, ma come avrete capito il leit motiv di questo inizio giornata è MA NON MI SCORAGGIO!  Si corricchia per non raffreddarsi troppo, ci si saluta con i soliti impavidi compagni di corse, Vincenzo, Luigi (ser Mutanda per chi frequenta il forum), Stefano di Terralba, Alessandra e marito, Gian Mario di Ploaghe (il babbo di Jessica), qualche tm cagliaritano, ma non si vedono i fratelli Stefanopoli. Possibile che si siano lasciati sopraffare dalle condizioni climatiche?! E invece no, eccoli vicino alla partenza, mi urlano qualcosa, mi giro per salutarli e ciuf infilo prima il sinistro e poi il destro dentro una mega pozzanghera.. Saranno loro uccelli del malaugurio o sarò io fesso a non guardare dove metto le zampe? Ops i piedi?!  
Ore 10.35 finalmente si parte,incredibilmente mi sento rilassato, senza tensioni fisiche e non, passano i primi chilometri e il ritmo è sostenuto rispetto alle mie aspettative e non sono per nulla affaticato. Ai 10.000 giungo in 38’13” e fino al 14° tutto liscio anche perché ho nel mirino quello che credo essere il mio diretto avversario nella classifica di categoria, Andrea Culeddu dei Runnner Cagliari, lo vedo ai vari giri di boa sempre più vicino e affaticato, al 15° lo raggiungo e supero, provo ad allungare con due frazioni a 3’40” e 3’42”, ma niente è sempre alle calcagna ma al 18° si stacca e mi rilasso, anzi no la fatica inizia a farsi sentire e mi irrigidisco, probabilmente sbatto i piedi a terra talmente forte che farei rabbrividire il buon Michele, ma il traguardo è lì a pochi minuti, stringo i denti almeno fino al 20° dove transito in 1:16’06” (37’53” i secondi 10.000) e mi siedo letteralmente chiudendo l’ultimo 1000 o quel che è in 4’08”, 1:20’15” (14 secondi al mio cronometro), non male, sono soddisfatto, più per la gestione della gara che del tempo finale, anche se è un crono che non credevo di poter fare in questo periodo.
Qualche considerazione a margine:
1) Poche persone lungo il percorso, come è normale che sia visto l’infausto clima, ma quelle poche incitavano solo gli stretti conoscenti, un battimano generico avrebbe fatto piacere, così come mi ha rincuorato l’incitamento di Massimo, il vostro presidente, all’inizio dell’ultimo giro, grazie l’ho apprezzato, quando si è impegnati così intensamente anche un piccolo gesto è mentalmente utile e gratificante;
2) Sarò ripetitivo ma un percorso più suggestivo anche se meno scorrevole l’avrei preferito, per una volta alle spalle tempi al km, cronometro e cardio e un bel giro panoramico con perché no qualche salita impegnativa, non sarebbe stata più gradita?
3) Al di là dei tempi da “calende greche” per la consegna dei pettorali e il ritardo di mezz’ora con scarsa comunicazione agli atleti, ho notato la solerzia nella preparazione e distribuzione del pasto grazie agli scout, originale il loro impiego.
La t-shirt del pacco gara essendo tecnica credo che sia piaciuta ai più, come quella delle premiazioni, coppa a parte dato che un buon cesto di prodotti sardi di qualità forse è sempre più gradito, per inciso c’era un altro tm più avanti che mi ha tolto il primato di categoria, ma da dove è saltato fuori?!
E anche questa mezza è alle spalle, ora non resta che recuperare le energie fisiche e mentali per affrontare al meglio il crosso Ugolio.  

                                                         Fausto
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