Non è sempre agevole scrivere un resoconto su una manifestazione alla quale partecipiamo. Quando ci rechiamo in una località a correre l’unico pensiero che si addentra nella nostra testa è la prestazione
Questa prima mezza maratona di Ozieri la ricorderò a lungo per l’infinita discesa che ha sicuramente portato i più, nonostante il forte vento contrario in alcuni tratti, a conseguire tempi che su altri percorsi si sognerebbero. Ma il territorio è quello che è. La ricorderò per aver corso 15 km con l’amico Gegia che era meglio di un navigatore satellitare e di google map. E sfido io, era il creatore del percorso! La ricorderò per il freddo improvviso calato sulla Sardegna dopo un lungo periodo di temperature miti. La ricorderò soprattutto per i miei quadricipiti che dopo cento metri erano la cosa più brutta che mi potessi trascinare dietro. La ricorderò per il freddo annunciato che ha un po’ privato di quella bella luce che si manifesta nel dopo gara. Eravamo un po’ tutti alla ricerca di calore, non umano, ma di riscaldamento vero e proprio, che il piacere di intrattenersi è venuto meno. La ricorderò per la prima medaglia che possa essere definita tale consegnata dopo una mezza maratona in Sardegna. La ricorderò per le tante cose da rivedere e che mi riprometto di farne un elenco da consegnare al più simpatico uomo di Ozieri. La ricorderò per gli atleti che seguo che si sono tutti distinti brillantemente e del quale ne vado davvero fiero. Infine la ricorderò perché in un momento della vita in cui pensavo che tutto potesse assumere una veste differente mi accorgo invece che la malinconia è sempre presente…
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