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Commenti sulle Gare
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Gianmario VargiuCari amici,

incomincio dal valore più importante: l'amicizia. Era l'ottava trasferta fuori dall'Isola (Palermo e Brema incluse) che facevo con due persone davvero speciali, i miei amici Walter e Pier Paolo...

Una breve digressione: ecco, la cosa che mi piace di più della corsa è la possibilità di fare e coltivare le amicizie. E dovendo stare per diverso tempo assieme hai certamente la possibilità di farlo. Correndo, infatti, non sei distratto da altre cose. Sei tu con i tuoi amici. Niente tv, giornali, telefoni (ah ah ah) e via dicendo. Oggi, quello che dovrebbe essere una cosa abbastanza normale, non lo è più. Purtroppo, aggiungo. Correndo, invece, parli, racconti, ascolti, condividi sensazioni e speranze, gioisci e soffri. Anche dei risultati altrui. A maggior ragione se sono tuoi amici. Niente invidia, dunque. Tutt'al più provi ammirazione, nel caso in cui facciano una brillante performance. Ma ciò non toglie che, a mio avviso, si debba alimentare quel sano agonismo che ti spinge ad allenarti più forte, nella speranza di battere proprio il tuo amico. Il quale, magari, ti ha battuto nella gara precedente e garbatamente ti ha preso in giro, ironizzando sulla tua circonferenza vita... Tenendo, però, ben presente che in caso di difficoltà egli è sempre pronto a darti una mano, sorreggerti e sospingerti fino al traguardo con i suoi incitamenti.

Pertanto, la cosa che mi ha reso più felice ieri a Roma era vedere Walter rientrare in albergo, avvicinarsi al bar in cui mi trovavo e farci una birra assieme. Sapevo che era influenzato e che ciò ha compromesso la sua prestazione. Ne abbiamo parlato a lungo, il giorno precedente e anche il mattino presto, prima della gara, quando abbiamo fatto colazione, e la delusione di non potersi esprimere al meglio dopo diversi mesi di dura preparazione, traspariva in ogni sua parola. Tuttavia, essendo una persona tenace, ha deciso comunque di mettersi in gioco e di portare a termine quel che aveva iniziato con l'iscrizione. Prima della partenza ci siamo salutati e abbracciati e, dunque, vederlo vegeto dopo uno sforzo del genere mi ha dato profonda gioia.

Su Pier Paolo non sarò mai originale. Sono infatti così tante le persone che gli esprimono gratitudine per quel che fa quotidianamente, senza un ritorno e col solo fine di implementare il numero delle persone che si cimentano in questa disciplina, dico io... Grande Pier Paolo... C'è comunque un modo per renderlo felice: fare un ottimo risultato. Così è stato per me a Roma. Al termine della gara gli ho comunicato il mio tempo e i suoi occhi brillavano di felicità... ah ah ah Purtroppo non ho potuto immortalare quel momento. Davvero un peccato...

Parliamo di me. Un anno dopo ho rifatto la maratona di Roma. Stavolta animato da un motto a me caro: "Volere è potere". Grazie a questo rinnovato spirito nell'arco di un anno sono riuscito a migliorare la mia prestazione di circa 35 minuti. Un'enormità!

Devo a questo punto esprimere riconoscenza a quattro persone, con le quali mi sono regolarmente allenato: mia moglie, Patrizia, Maria e Pier Paolo (di nuovo lui, ma solo in occasioni speciali, ah ah ah). Costoro fino all'ultimo non mi hanno fatto mancare il loro incitamento, anche prima della gara.

Ribadisco quel che ho esternato in altre circostanze: la loro piacevole compagnia mi faceva ignorare la fatica. Correre con allegria e spensieratezza aiuta. Non ho dubbi al riguardo. Quest'anno mi hanno anche dato una grossa mano quando ho fatto i c.d. lunghi... Qualsiasi allenamento gli abbia proposto, in qualsiasi circostanza di tempo e luogo, l'han fatto senza batter ciglio, nella consapevolezza che dovevano aiutarmi a preparare una grande maratona. Un pezzo di medaglia commemorativa la darò pertanto anche a loro ah ah ah Grazie. Cena pagata...

Per quanto riguarda il risultato, non è certamente un frutto del caso ma di duri allenamenti, fatti spesso dopo le sette di sera, al termine di lunghe giornate di lavoro, spesso con condizioni climatiche avverse e, peraltro, alla soglia dei cinquant'anni (ora, con un fisico da ventenne, direbbe qualcuno cui tengo tanto ah ah ah)... Il mio obiettivo era scendere sotto le tre ore e trenta e ci son riuscito: wow! Senza rinunce alimentari e non, preciso... Pier Paolo con una buona approssimazione lo aveva pronosticato, incitandomi a tenere un ritmo a 4.45 a chilometro circa. Ed io ho fatto sì che queste persone non rimanessero deluse.

Ho perciò ignorato la sciatalgia, che mi affligge, e le vesciche ai piedi, che mi son venute a causa dei tanti chilometri percorsi nei "sampietrini" e delle scarpe bagnate... Eh sì, c'è da dire che la variazione del percorso e il clima poco favorevole, per usare un eufemismo, non hanno certamente aiutato. Così come mi hanno rallentato, per tanti chilometri, le migliaia di persone più lente di me che mi erano davanti allo start. Ma, d'altro canto, a mio giudizio, queste difficoltà hanno impreziosito la performance.

Devo infine citare gli altri amici con i quali ho trascorso le giornate: Giovanni ed Erminio. Son rimasto davvero molto colpito dalla loro simpatia. Spero al più presto

di trascorrere altre piacevoli trasferte con loro... Com'è stato gradito il fugace incontro con Pino e sua moglie Maria, portabandiera dell'Amatori, con Paolo e Oebe, che mi ha riconosciuto e incitato... Grandi!

Mi scuso con tutti gli altri che han partecipato alla trasferta romana se non li ho citati. Ma, per abitudine, parlo solo delle esperienze di cui sono stato testimone diretto.

In conclusione, devo dire che Roma è Roma, sempre splendida in qualsiasi occasione. Ma in certe lo è di più!!!

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